Il far west dei diritti dei lavoratori

Via Repubblica

Irruzione all’alba nella sede occupata dell’Agile (ex Eutelia) nel quartiere Tiburtino. Dieci vigilantes, dopo aver forzato il cancello, hanno cercato di mandare via un gruppo di lavoratori dell’ex Eutelia, circa una ventina, che avevano occupato per protesta alcuni locali della sede al Tiburtino. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia di stato del commissariato San Basilio. I vigilantes, in divisa, hanno raccontato di essere stati chiamati dall’ex amministratore delegato, ascoltato successivamente dalla polizia che sta ricostruendo la vicenda.


La segreteria nazionale della Fiom ha denunciato l’azione come una “gravissima aggressione contro il presidio sindacale alla sede romana del gruppo da parte dell’ex ad della Eutelia”. “Questa mattina alle 5.20 – rende noto la Fiom in un comunicato – una squadraccia di una quindicina di uomini capitanata dall’ex amministratore delegato di Eutelia, Samuele Landi, ha fatto irruzione nella sede romana di Eutelia presidiata all’interno dai lavoratori. Con piedi di porco hanno divelto le porte degli uffici, hanno svegliato i lavoratori che presidiavano la sede puntando loro negli occhi le torce elettriche, spacciandosi per poliziotti, chiedendo i documenti, minacciando gli stessi lavoratori e impedendo loro di muoversi”.

“L’immediato arrivo delle forze dell’ordine – prosegue la nota – chiamate dai lavoratori, ha evitato il peggio visto l’atteggiamento violento e arrogante di questi loschi personaggi”. Secondo quanto si è appreso la polizia sta ora ascoltando l’ex amministratore delegato di Eutelia, accusato di aver fatto l’irruzione nella sede dell’azienda.

Immediate le reazioni dopo l’epiosodio, “Chiedo la convocazione urgente di un tavolo di confronto nazionale sulla vertenza Eutelia di cui ci siamo già occupati nell’ambito delle competenze regionali. Non si può accettare l’intervento di sgombero, effettuato questa mattina all’alba, da parte dell’azienda del presidio tenuto dai lavoratori”, ha dichirato in una nota l’assessore al Lavoro, Pari Opportunità e Politiche Giovanili della regione Lazio, Alessandra Tibaldi.

Roberto Moeassud, deputato del partito democratico e candidato alla segreteria del Pd lazio, ha definito l’episodio ” un fatto grave e vile”.

In segno di protesta la Fgci, l’organizzazione giovanile del Pdci, ha organizzato un sit-in davanti alla Camera dei deputati “per protestare contro la gravissima aggressione, in stile squadroni della morte, avvenuta all’alba contro il presidio sindacale alla sede romana di Eutelia da parte di una quindicina di guardie private, spacciatesi per polizia di Stato, accompagnate dall’ex amministratore delegato del Gruppo”.

Via Lastampa.it

Un gruppo di body guard assoldati dalla proprietà ha effettuato un blitz stamani alle 4 nello stabilimento della ex-Eutelia, a Roma, occupato dai dipendenti che protestano contro la chiusura dell’azienda, dopo essere rimasti senza stipendio da mesi. Una quindicina di guardie private ha fatto irruzione urlando e intimando minacciosamente ai dipendenti di uscire. Il gruppo di guardie ha dichiarato di essere della polizia.

Alla vista della telecamera di un giornalista della Rai, che era all’interno dello stabilimento per girare un servizio sull’occupazione, i finti poliziotti guidati dal proprietario dell’azienda, Samuele Landi, hanno chiesto alla troupe i documenti. Federico Ruffo, giornalista della trasmissione di Rai Educational «Crash», si è accorto di non avere davanti dei poliziotti e a quel punto ha rifiutato di consegnare i documenti e ha chiamato la polizia, che è intervenuta alle 4,30, identificando i componenti della falsa squadra e il proprietario dell’azienda, facendoli immediatamente uscire prima che la tensione degenerasse in scontri fisici. La Digos acquisirà i nastri della registrazione per stabilire esattamente come sono andate le cose.

«E’ un atto di aggressione gravissima» fanno sapere dalla Fiom. Le notizie giunte da Roma sono state commentate con preoccupazione e stupore dal presidente della Provincia di Arezzo Roberto Vasai. «Non ho informazioni dirette sulla vicenda per ora descritta da comunicati stampa e dalle notizie circolate via web – chiarisce Vasai – ma se le cose sono andate come si apprende, voglio immediatamente esprimere la massima solidarietà e vicinanza ai lavoratori e lavoratrici dell’ex Eutelia per un episodio talmente incredibile e inqualificabile che si condanna da solo. Qui non si tratta più di un confronto democratico, anche se esasperato, tra le parti, ma di una azione che ricorda metodi e sistemi che in questa provincia, medaglia d’oro della Resistenza, sono stati gia condannati dai tribunali e dalla storia».

«Anche noi temiamo aggressioni, ma andiamo avanti a oltranza e stiamo rinforzando le difese all’interno dello stabilimento» dicono i colleghi di Pregnana Milanese. «Siamo sconcertati – ha detto il delegato Fiom Angelo Pagaria – ma questi gesti non bastano a scoraggiarci: andremo avanti finchè non ci sarà un intervento politico per salvare i posti di lavoro. Accetteremo anche l’amministrazione straordinaria, se sarà necessario».

Il 17 novembre i lavoratori del gruppo Omega, di cui fa parte anche Agile (ex Eutelia) incroceranno le braccia e scenderanno in piazza con una manifestazione nazionale a Roma per denunciare il mancato pagamento dello stipendio e dei contributi previdenziali da tre mesi.

Via Linkontro

Samuele Landi, ex amministratore delegato dell’Eutelia S.p.a., si è svegliato presto questa notte. Ha dato appuntamento a 15 amici nerboruti e da Arezzo si è diretto insieme a loro alla volta di Roma, precisamente verso il civico 67 di via Vincenzo Bono, dove è situata la sede romana dell’azienda che, da Wikipedia, viene definita il “5° operatore di telecomunicazioni, per infrastrutture e servizi”. Lì decine di lavoratori, senza stipendio da mesi, stavano dando vita ad un presidio per contestare l’atteggiamento dell’azienda che, a quanto pare, sarebbe in procinto di esternalizzare alcuni servizi. Alle 5.20 – come ha reso noto  la Fiom  – la squadraccia, composta quasi tutta da guardie giurate, con a capo Samuele Landi, ha fatto irruzione nella sede di Eutelia.
Con piedi di porco hanno divelto le porte degli uffici, hanno svegliato i lavoratori che presidiavano la sede puntando loro negli occhi le torce elettriche, spacciandosi per poliziotti, «chiedendo i documenti, minacciando gli stessi lavoratori e impedendo loro di muoversi». Ma qualcosa nel loro piano non deve essere andato per il verso giusto.

Nella notte, infatti, si trovava  all’interno della fabbrica una troupe televisiva della trasmissione di Rai Educational “Crash”, per girare un servizio sull’occupazione. Alla vista della telecamera, le 15 guardie giurate si sono finte poliziotti e hanno chiesto alla troupe i documenti. Federico Ruffo, giornalista, accorgendosi di non avere davanti dei poliziotti, rifiutava di consegnare i documenti e anzi chiamava la polizia, quella vera, intervenuta identificando i componenti della falsa squadra e il proprietario dell’azienda e facendoli immediatamente uscire, prima che la tensione creatasi degenerasse in scontri fisici. La Digos acquisirà i nastri della registrazione per stabilire esattamente come sono andate le cose.

Al di là della piega grottesca che ha assunto l’intera vicenda, colpisce che un imprenditore decida di farsi ‘giustizia’ da sé, scavalcando tutte le istituzioni preposte all’ordine pubblico, cercando di sgomberare la propria azienda come si sarebbe fatto nel far west. Sembra, questa, una storia di padroni e lavoratori da anni ’20, quando lo Statuto dei lavoratori era ancora un traguardo inimmaginabile. Si tratta, con tutta probabilità, di uno dei tanti frutti avvelenati generati dalla cultura delle ronde, attraverso la quale si sono fortemente delegittimate le istituzioni repubblicane.