Cronache della dark economy

Eutelia

Via Crisis blog

La situazione non è semplice. Io ero lì per ascoltare la storia di un’azienda in crisi, e scopro che la crisi non c’entra nulla. L’Eutelia ha commesse, ha clienti, e continua a lavorare. I dipendenti continuano a fare assistenza ai clienti… a spese loro. Il compenso finisce invece, oggi, nelle tasche della misteriosa Omega, l’ultima a rilevare Eutelia -per appena 96.000 euro- dopo il passaggio attraverso la Agile. Misteriosa perché controllata da altrettanto ignoti gruppi inglesi che non hanno neppure un indirizzo certo (avete presente le storie di Report?), misteriosa perché continua a rilevare altri gruppi italiani probabilmente destinati al fallimento: oggi sono addirittura diecimila i lavoratori appesi al nulla in tutta Italia, mentre Omega continua ad acquisire. Nomen omen, direbbe qualcuno, non è stata chiamata Omega a caso.

Emiliano Varanini, avvocato e rappresentante dell’Italia dei Valori, ha cercato insieme a me di capirci qualcosa. “E’ un caso di pura dark economy”, ha concluso, lui che ha sicuramente maggiori strumenti di me per capire. Io ho presto gettato la spugna, non senza però aver compreso che è vero, in questa faccenda ci sono molte torte appetibili su cui qualcuno sta mettendo le mani. Crediti nei confronti di commesse pubbliche, ad esempio; tutti i TFR dei dipendenti; persino terreni ed immobili nell’area della famigerata Expo di Milano.

La crisi è una scusa, come in molti altri casi. Sui media passa la notizia di “un’azienda occupata, lavoratori licenziati”, e per chi ascolta si tratta solo dell’ennesima vittima della recessione. Chissà quanti furbi approfittano di questa occasione, di questo bel mascheramento che consente ogni misfatto nell’indifferenza generale. Nell’indifferenza del governo, del Ministero delle Attività Produttive, di chi dovrebbe sorvegliare e invece consente giochi sporchi.