Espatria l’omino Bialetti

Via Repubblica.it

Chiude la fabbrica dove nel 1919 fu fondata la Bialetti, per decenni sinonimo di caffettiere. E Mette in mobilità i 120 dipendenti dell’impianto piemontese, tra operai e impiegati. L’annuncio è stato dato oggi dall’azienda che ha ventilato la possibilità di trasferire l’intera produzione italiana di moka express dallo stabilimento di Crusinallo, vicino ad Omegna, a un paese dell’est europeo.

L’omino con i baffi, logo che l’ha resa famosa in tutto il mondo e che imperversò sul Carosello dal 1958, potrebbe, dunque, espatriare e, insieme con lui, un pezzo di storia italiana, industriale e culturale. Il padre dell’industria della moka per eccellenza, Alfonso Bialetti, aprì l’officina di Crusinallo per produrre semilavorati in alluminio, ma nel 1933 lo spirito imprenditoriale unito all’intuizione creativa, lo portò a sposare la causa del caffè. La moka, dal design art decò, da lì a pochissimo tempo entrò nelle case degli italiani per non lasciarle più. Nonostante i cambiamenti, nell’assetto societario come nelle diversificazione produttiva, il marchio Bialetti resiste e uno studio recente ha calcolato che il 90% delle famiglie italiane possiede una caffettiera dell’omino con i baffi.

Oggi la Bialetti Industrie, nata dalla fusione di Alfonso Bialetti & C. con Rondine Italia, è impegnata in più settori produttivi. Sotto il marchio Bialetti ce ne stanno altri non meno importanti e con una lunga tradizione: oltre a Rondine, Girmi, Aeternum e Cem che immettono sul mercato accessori da cucina, piccoli elettrodomestici, caffettiere non elettriche. Dal luglio 2007, Bialetti Industrie è quotata sul Mta di Borsa Italiana. Il Gruppo, con circa 1000 collaboratori, copre tutti i principali mercati geografici. Cinque le filiali all’estero (Francia, Germania, Spagna, Turchia, India) e 5 gli stabilimenti produttivi di cui uno, quello di Crusinallo, finora specifico nella produzione delle moka. Bialetti Industrie produce e commercializza in più di 90 paesi.

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