Il buco del bilancio del Comune di Torino

Loris Dadam via Il Fatto Quotidiano

Parlando con dirigenti comunali direttamente coinvolti nella definizione del bilancio risulta che la gravità del “buco” finanziario del Comune è molto più grave di quello che viene ufficialmente dichiarato ed i rischi gravissimi ormai lambiscono pericolosamente le tre voci fondamentali: personale, scuola, assistenza. La cultura, ormai, si da per persa.

Il Comune, per ripianare i bilanci di questi ultimi anni, ha già venduto quasi tutto. Sembra che resti solo la GGT. Però, anche così fosse, le coperture “una tantum” servono a coprire il buco solamente per un anno, ma non ad impedire che si riformi l’anno seguente.
Questo è il problema centrale oggi del Comune di Torino e, chiunque sarà eletto, con esso dovrà fare i conti, indipendentemente dal giudizio che viene dato sulle politiche olimpiche e post-olimpiche. Questo per dire che i candidati dovrebbero dire la verità ai torinesi e dire anche come, una volta eletti, hanno intenzione di affrontare il problema.

Invece assistiamo ad una generale e generica dichiarazione di continuità con le giunte precedenti, affermazione che viene pronunciata ormai come una giaculatoria, senza alcuna analisi razionale su quello che c’è da salvare e quello che va profondamente rivisto e riformato. Il mondo, per alcuni, è cambiato solo per Mirafiori, mentre a Palazzo di Città deve restare immutabile come negli ultimi vent’anni.