Giornalisti da watchdog a escort

Via L’Indro

“Se in America il giornalismo è il cane da guardia del potere, in Italia è il cane da compagnia. O da riporto” parola di Marco Travaglio. E francamente credo sia impossibile anche al più faccia di tolla dargli torto. Diciamo pure che il 90% del giornalismo italiano più che un watchdog è una escort.
E però lasciamo perdere la battuta se no ci sfugge il problema.
Fuori di dubbio che la nostra categoria sia malata di servilismo, una patologia che nella Seconda Repubblica è andata dilagando.  Ma il problema non è la patologia  -che ci può anche stare-, è che quella che era una patologia che colpiva gli uomini e le donne che il giornalismo lo praticano, è diventata una caratteristica strutturale del giornalismo. Cioè: dai ‘giornalisti-puttane’, siamo passati al ‘giornalismo-escort’.