Storie da 140 battute

La Scuola Holden propone una idea interessante

Avete un account Twitter? Bene: diventate follower di @ScuolaHolden. Poi scrivete una storia, in quello spazio lì: 140 battute. Per inviarcela, basta menzionarci oppure un hashtag, certo: ne abbiamo individuato uno, che magari non vi occupa troppo spazio:
#sinossi.
E la risposta alla domanda: “Perché proprio #sinossi?” è che ci piaceva questa parola per il suono, mica per finezze stilistiche. E perché dal dizionario, la sua definizione è:
Dal lat. tardo syno°psi(m), che è dal gr. sy/nopsis “sguardo d’insieme”, comp. di sy/n- ‘sin-‘ e ópsis ‘vista’s. f. esposizione sintetica e sistematica di una materia.

Troppo lungo?
Ok. Allora fate così: se #sinossi non ci sta, usate semplicemente #140h, però è più brutto (NB: 140 sono le battute, H sta per Holden).
Insomma: menzionateci, oppure usate #sinossi o #140h. Di meno proprio non si riesce.
Fate finta che stiate facendo la sintesi di una storia, anche se è ancor più bello se in 140 battute ci riuscite a mettere una storia originale, ancor di più con un bel finale.
Questo sono storie istantanee, da villaggio globale: scrivetele in treno, scrivetele mentre siete in coda alla posta, mentre state mangiando al ristorante o mentre vi riposate sul divano.
Poi postatele su Twitter.