Berlusconi fra comico e tragico

Un uomo con due facce: il comico

L’epuratore (Via Articolo 21)

Per l’ennesima volta, il Caudillo di Arcore, alias Berlusconi, ha voluto fornire la sua versione revisionistica dell’editto bulgaro e della “cacciata” di Enzo Biagi dalla RAI nel 2002. Senza timore di essere smentito dalle immagini televisive d’archivio, con una protervia senza pudore, ha tirato nello stagno della polemica elettorale la sua verità di comodo sulle responsabilità per quell’atto di odiosa censura nei confronti di un “padre storico” del giornalismo italiano. Un nuovo e calcolato avvertimento di quello che sarà la prossima stagione per tutti quei giornalisti, autori ed intellettuali che non si dovessero allineare ai suoi diktat, se lui dovesse tornare a Palazzo Chigi?
Ne abbiamo parlato con una delle figlie di Biagi, Bice che sta curando la biografia e l’archivio storico del grande giornalista, oltre al programma TV che su Raitre ripropone le sue interviste più interessanti realizzate nel corso della sua quarantennale carriera.

Bice, perché questo accanimento di Berlusconi nei confronti della memoria di tuo padre?
“Non vorrei fare la psicologa, soprattutto di Berlusconi. Mi sembra oggettivamente strano, come se la memoria di quello che è successo gli desse fastidio, come se volesse cancellare qualcosa. Ma purtroppo i fatti non si cancellano, soprattutto quando sono documentati.”.

Perché Proprio adesso contro il grande Enzo Biagi?
Probabilmente, perché Berlusconi, al quale riconosciamo una intelligenza vivace, sa che quello dell’editto bulgaro (e quando dico dell’editto non parlo solo di mio padre, ma ovviamente di Santoro, Luttazzi e tanti altri), forse nel suo curriculum di uomo politico resta come una macchia e, quindi, alla vigilia di un’elezione un uomo come lui, che vuole essere amato da tutti, vorrebbe cancellarla. C’è solo un particolare che Santoro, Luttazzi e gli altri possono rispondergli, mio padre no. Però ci sono due figlie che si ricordano bene di come andarono i fatti!”.