Il festival del refuso

Nasce il festival del refuso: per un anno i lettori di tutti i giornali d’Italia potranno inviare al Museo della Stampa di Mondovì indicazioni sugli errori, i doppi sensi, che hanno trovato più divertenti o più curiosi. Il progetto è stato lanciato il 25 maggio a chiusura delle due giornate dedicate alla Gazzetta del Popolo per i 160 anni dalla sua fondazione.
A farsene promotore il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte, Sergio Miravalle, il cui intervento ha chiuso il dibattito sull’informazione locale. «Non è vero che quella dei giornalisti è una casta – ha detto tra l’altro – ma una categoria di gente che lavora. E che ha senso dell’autoironia».
Vocazione umoristica che si sposa bene con un’ iniziativa che fa dello sbaglio, che sia esso semplice errore di stampa o battitura o frutto di sbadataggine o, più gravemente, di ignoranza, un modo per prendersi un pò in giro. Nel giornalismo sempre più affannato di questi tempi, gli scivoloni linguistici sono sempre dietro l’angolo. Una commissione di giornalisti esaminerà quelli più grossolani o più divertenti sui quali i lettori si contenderanno dei premi messi in palio

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