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Anna Masera su lastampa.it

Nella breve storia di Internet, la giornata di ieri sarà ricordata come una svolta epocale che cambierà drasticamente il modo in cui gli utenti navigano in Rete. Oltre 1.500 delegati da 70 Paesi si sono riuniti a Parigi per votare l’apertura di nuovi orizzonti sul Web, permettendo a partire dall’aprile dell’anno prossimo la registrazione di milioni di nuovi domini «top-level» (ossia i suffissi al termine degli indirizzi Web come .com) che allargano la mappa di Internet a nuove impensate costellazioni.

Fino ad oggi tutti gli indirizzi Web erano contenuti in un numero limitato di nomi di dominio di primo livello: circa 240 geografici (come .it o .eu) e circa una ventina generici (tra i più gettonati oltre a «.com» ci sono «.net», «.org», «.gov» e «.edu»). Dal 2009 un miliardo e trecento milioni di utenti tra aziende, istituzioni e persone fisiche potranno comprare un numero illimitato di indirizzi generici basati su parole comuni (.news o .sport), marchi (.pepsi o .coke), nomi d’azienda (.ibm o, appunto, .ebay), di città (.paris o .nyc), persino nomi propri.

I maniaci del branding sono già in fibrillazione