C’è crisi ? Oppure no ?

Due segni dei tempi da discutere
Il blogging non è morto, al massimo la vostra relazione con esso
Teorie che non lo erano (La Coda Lunga)

Il blogging non è morto, al massimo la vostra relazione con esso

Non è dichiarato esplicitamente, ma mi sembra la stessa lamentela che ritorna legata al solito discorso dell’Eternal September. Gli “early adopters” si lamentano dei nuovi arrivati, per un motivo o per l’altro.

Questo è un bias molto forte, esistente da sempre: le persone si stupiscono della “degenerazione” del panorama che reputavano loro, in quanto primi coloni, lamentandosi di come sia diminuita la qualità. In realtà non si rendono conto che è semplicemente il resto del mondo che arriva nel loro club creduto privato (il “creduto” è molto forte e generalizzato, ma non dettaglio ora). Questo anche senza considerare che comunque la fama ha svantaggi. Basta chiederlo a qualunque VIP o pseudo tale.

Due sono le cose che Calcanis evidenzia come problematiche di questo “nuovo bloggare”:
1. Persone che scrivono solo per ottenere link, ritorno economico e di immagine.
2. La qualità complessiva è diminuita enormemente.

La scelta che ha fatto lui è quindi usare le mail, per tentare di ottenere nuovamente un contatto diretto che ha perso durante gli anni:
I’m more interested in a deep relationship with the few of you have chosen to make a commitment with me. Perhaps some of you will become deep, considered colleagues and friends–something that doesn’t happen for me in the blogosphere any more.

Teorie che non lo erano (La Coda Lunga)

Vedendo passare sotto silenzio nella blogosfera italiana il dibattito sull’articolo dell’Harvard Business Review che mette in discussione la teoria della coda lunga (*), forse vale la pena di farci sopra qui due riflessioni al volo.

In sintesi l’autrice dell’articolo rileva, dopo un’analisi quantitativa e qualitativa dei download di brani digitali e dei noleggi dei DVD:

1. che la testa (cioè la somma delle vendite dei pochi prodotti più venduti – di massa) è grossa, viva e vegeta, e anzi tende a ingrossarsi
2. che la coda (cioè i prodotti di nicchia, venduti in poche unità) è sì lunga, ma è sottile-sottile-sottile
3. gli acquirenti della coda sono power-user della testa, che a volte si inoltrano nell’oscurità dei prodotti della coda, e che nella maggior parte delle volte non danno valutazioni qualitative maggiori di quelle della ‘testa’, tutt’altro.
4. i light-buyer comprano solo dalla ‘testa’ (cioè comprando poco, comprano testa)

In pratica, l’analisi sembra confermare, più che la teoria della coda lunga, la teoria del Winners-take-all, basata sul concetto che in una società ad ampia scelta e ad alta trasparenza informativa, quindi in pratica in concorrenza perfetta, una differenza minima qualitativa porta a concentrare le vendite su pochi e migliori ‘oggetti’, e inoltre, essendo le persone sociali, queste trovano un valore intrinseco nell’ascoltare cose simili, e non differenti. Del resto, storie come quelle di Google e E-bay possono essere tranquillamente viste sotto questa luce: winners-take-all.