Maradona vs Yahoo e Google

Via Repubblica

Se cercando il nome “Maradona” su Yahoo Italia si ottengono oltre 70 milioni di risultati, compiere la stessa operazione sulla versione argentina del sito porta una sola risposta: un avviso in spagnolo cui i gestori spiegano che per motivi legali tutti i risultati sono stati temporaneamente rimossi. Nel paese sud americano è infatti in atto una vera e propria battaglia tra un gruppo di vip, tra cui oltre all’ex pibe de Oro ci sono modelle e un giudice, e i motori di ricerca come Yahoo e Google.

Approfittando di un vuoto legislativo, che vede i siti responsabili dei link che pubblicano, una settantina di celebrità si sono rivolte all’avvocato Martin Leguizamon Peña per non apparire più nei risultati di Google e affini. La motivazione di questa volontà sarebbe la tutela del nome che ad esempio nel caso delle modelle veniva spesso usato come richiamo da siti pornografici.

La pratica di bloccare le ricerche sul proprio nome non è nuova in Argentina, dove dal 2006 sarebbero stati oltre un centinaio i funzionari pubblici e le celebrità ad aver ottenuto questo trattamento. Ma se fino ad ora nessuna di queste operazioni aveva ottenuto alcuna eco mediatica fuori dal paese dell’America Latina, adesso con l’involontaria pubblicità fatta da Maradona, la situazione cambia. Il neo ct della nazionale argentina ha infatti prima richiesto la rimozione di tutti i risultati che infangavano il suo nome, e poi anche di quelli che avessero a che fare con 33 componenti della sua famiglia. Posti di fronte alla necessità di verificare singolarmente i milioni di link generati dalla parola “Maradona”, i gestori di Yahoo hanno però preferito bloccare tutto temporaneamente, mentre Google si è affrettata a rimuovere solo le pagine esplicitamente incriminate, attendendo la sentenza definitiva della magistratura per studiare il da farsi.

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