E se votare in massa PdL servisse a creare una discontinuità necessaria ?

Facciamoci del male – direbbe Nanni Moretti – Ma facciamolo fino in fondo e a fin di bene – aggiungiamo noi poveri cittadini oramai orfani di una opposizione all’altezza della situazione.

Tentiamo una nuova strategia: alle prossime elezioni europee votiamo in massa il Partito delle Libertà. Voi penserete: siete impazziti ? Assolutamente no !

Ci sono delle prospettive strategiche per una idea del genere:

1) Tanto Berlusconi e i berluscones vinceranno comunque: non si possono fare troppi danni in questo momento peggio di cosi difficilmente può andare

2) I leader dell’PD trovandosi di fronte a una percentuale a loro favore speriamo ai livelli inferiori al 10% non avranno più la faccia di presentarsi: dimissione di massa come i lemming che si buttano nel mare.

Un rinnovamento forzoso e doloroso, ma necessario. Oramai lo scollamento fra la cosiddetta classe dirigente e la gente o la cosiddetta base pare irreversibile. Loro pensano e agiscono secondo il passato remoto, difendono i loro giochini, non pensano a chi li ha votati e spera in un cambiamento.

Tangentopoli creò una discontinuità, ora ce ne vorrebbe un’altra (non necessariamente di tangentopoli, ma di discontinuità). In qualche modo bisogna inventarsi qualcosa. O no ?

Viste le ultime esperienze l’unica via d’uscita per l’Italia è un “solo morendo rinasceremo£

1 commento su “E se votare in massa PdL servisse a creare una discontinuità necessaria ?”

  1. Forse bisognerebbe smettere di sperare in una alternativa “parlamentare”. Lo so, è un modo di pensare che non si usa più… ma forse sarebbe il caso di riconoscere il “carattere di classe” dello Stato. Forse non basta un voto ogni 5 anni per tornare alla libertà…

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