Segretissimo di stato

Giuseppe D’avanzo su repubblica.it

E’ proprio qui il punto dolente e minaccioso dell’affare Telecom che il segreto di Stato ora cancella. Quante sono le informazioni, i dossier – per dirla tutta, i ricatti – che possono condizionare il lavoro del parlamento, dei parlamentari, dei partiti, delle loro leadership? E’ stato sempre e soltanto questo il nodo avvistato dentro i traffici di quella “piattaforma spionistica” che le indagini di una timida (o intimidita) magistratura e un processo avrebbero dovuto sciogliere e che ora la decisione di Berlusconi taglia di netto. Per dirne una, durante la legislatura 2001/2006, quell'”agglomerato oscuro fatto di agenzie di investigazione e polizie private in combutta con infedeli servitori dello Stato che si muove in una logica di ricatto” – “uno spettacolo spaventoso” lo definì Marco Minniti, viceministro agli Interni del governo Prodi – ha raccolto, “con cadenza semestrale”, informazioni in Europa su presunti finanziamenti dei Democratici di Sinistra. E’ il “dossier Oak” (Quercia), alto una spanna, denso di conti correnti, bonifici, addirittura con i nomi e i cognomi di presunti “riciclatori” e “teste di legno” dei finanziamenti occulti dei Ds che fanno capo ai leader del partito.