La brutta notizia è che quest’anno la tariffa dell’acqua, a Torino e provincia, aumenterà del 6,5 per cento: da 1,17 a 1,25 euro al metro cubo. Il che, considerato un consumo medio annuo di 180 metri cubi a famiglia, nel 2010 si tradurrà in un esborso di circa 14 euro. Quella positiva è che la Provincia – d’intesa con i Comuni appartenenti al Piano d’ambito, in primis Torino – si è messa al lavoro per aumentare le detrazioni già previste a beneficio delle famiglie meno abbienti, doppiamente colpite dalla crisi, in base al numero dei componenti: una manovra da 500 mila euro.
Andiamo con ordine. Come spiega l’assessore provinciale Roberto Ronco (Ambiente), il «ritocco» – previsto nel Piano d’ambito in vigore fino al 2023 -, è progressivo e rimanda a due voci distinte: l’inflazione programmata vale l’1,5 per cento; un altro 5 per cento, la parte più sostanziosa, servirà per finanziare una serie di investimenti ordinari – ad esempio il risanamento della rete per contenere le perdite – e straordinari.
E’ il caso dei depuratori e del colossale «Acquedotto di valle», lungo 28 chilometri, che Smat realizzerà lungo la dorsale della Valle Susa per collegare 18 Comuni: Caselette, Avigliana, Almese, Rubiana, Villardora, S. Ambrogio, Caprie, Chiusa S. Michele, Condove, Vaie, Sant’Antonino di Susa, Borgone di Susa, Villarfocchiardo, San Didero, Bruzolo, Chianocco, San Giorio e Bussoleno. Il primo lotto dei lavori, per un costo complessivo di 30 milioni, sono partiti ad ottobre.
«L’aumento della tariffa scatterà non appena verrà deliberato dalla Provincia ed è strettamente legato all’esigenza di finanziare opere importanti sul territorio», informa Ronco. Il che, stando all’assessore, prospetta un’inversione di percorso, cioè la progressiva riduzione della tariffa, una volta che gli obiettivi infrastrutturali verranno raggiunti.