Impediti

Via Repubblica.it

Via libera della Camera al disegno di legge sul legittimo impedimento. I voti a favore sono stati 316, quelli contrari 239, le astensioni 40. I deputati presenti erano 595, quelli votanti 555. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato. Hanno votato sì Pdl, Lega, Mpa, Noi Sud e Pri; i no sono giunti dal Pd, dall’Idv e dall’Api, mentre le astensioni sono venute da Udc, Svp e Ld. I franchi tiratori, all’interno della maggioranza, sarebbero stati quattro.

Il provvedimento di fatto congela i processi del presidente del Consiglio. Si tratta di un dispositivo ponte, in attesa del cosidetto “lodo Alfano costituzionale” che dovrà definire una disciplina organica. Ma intanto, per un periodo di tempo di 18 mesi, Silvio Berlusconi può avvalersi del legittimo impedimento a comparire nelle udienze dei processi, per impegni legati alle funzioni di governo. “Andava fatta e l’abbiamo fatta – ha commentato a caldo il ministro leghista nonché ministro delle Riforme, Umberto Bossi – c’è sempre qualche moralista, ma questa è la dimostrazione che la maggioranza è molto forte”.

Nel corso delle dichiarazioni di voto, Michele Vietti, a nome dell’Udc, ha dichiarato che la normativa “non ci entusiasma, in un Paese normale non se ne discuterebbe. Ma questo, ahimè, non è un Paese normale”. Durissimo invece l’intervento di Antonio Di Pietro. “Solo in un Paese barbaro e dittatoriale si può immaginare che un presidente del Consiglio si faccia fare una legge apposita per non farsi processare”, ha detto il leader dell’IdV. Il premier, ha insistito, si è fatto fare “decine e decine di leggi alla bisogna, aggirando la Costituzione e la buona fede degli elettori”.