I contenuti con costo tendente a zero

Scott Adams via LSDI

Prevedo che la professione dell’autore, così come è successo per i maniscalchi e i cowboy, andrà in pensione nei prossimi anni. Nel futuro, chiunque sarà uno scrittore e alcuni saranno più prolifici e migliori degli altri. Ma nessuno pagherà per leggere il lavoro creato da un altro. La gente nel futuro potrebbe arrivare a scrivere libri interi, anche buoni, solo a scopo pubblicitario, magari per promuoversi come consulenti, docenti o simili. Ma nessuno fra quelli nati oggi è il prossimo autore super best seller. Questo lavoro non esisterà più.

In quanto autore, la mia reazione d’impulso è quella di presupporre che il contenuto rintracciabile sui media sarà una schifezza perché non ci saranno professionisti a produrlo. Comunque sono convinto che questo basso livello qualitativo sarà compensato dalle migliori capacità di ricerca. Da qualche parte là fuori ci sono artisti talentuosi che non ci aspetteremmo di trovare e che hanno voglia, per una serie di motivi, di creare contenuto gratuito. E così, più la nostra abilità di cercare contenuto mediatico migliora e più il valore di quel contenuto si avvicinerà allo zero.

1 commento su “I contenuti con costo tendente a zero”

  1. Francamente penso sia una visione allucinata. Da sempre tutti sono liberi di scrivere ciò che vogliono, anche un giornale. A ridurne le possibilità, forse, i costi, che sono andati via via diminuendo. Oggi Internet esaspera al massimo questa “libertà” ed è una cosa positiva. Ma non credo che nessuno di noi pensi di leggere su Internet, magari fornite da uno sconosciuto, le informazioni necessarie a prendere decisioni sul suo futuro.
    Dopo una prima fase di “confusione” i lettori torneranno a chiedere più rigore ed autorevolezza e capiranno che chi può fornirle DEVE essere pagato o esiste il pericolo di “altre forme di finanziamento” dell’Informazione.
    Forse, invece, riusciremo finalmente ad avere una vera Informazione di proprietà dei Lettori che la finanziano e Media finalmente liberi di criticare senza veti incrociati e poteri più o meno occulti.
    Meno giornalisti? Non credo. Dal caos del “liberi tutti” emergeranno nuove figure professionali. La qualità premia sempre e non tutti sono buoni giornalisti.
    Ad maiora. Chi vivrà, vedrà.

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