Serve un nuovo Chaplin per ridicolizzare i potenti stolti

Furio Colombo Via Nuova Società

Il caso Gheddafi è squallido e oscuro. La sua nuova visita a Roma è come l’immagine di un Fellini triste. Un ministro degli Esteri in funzione di maggiordomo riceve e accomoda il circo di uno Zampanò in uniforme inventata seguito da 30 amazzoni armate e da 30 cavalli arabi. Il dittatore ospite è in grado di ordinare ai suoi camerieri italiani più di 500 donne locali purché, giovani, carine, e disposte a convertirsi pubblicamente all’islam (potenza di un po’ di danaro, qualche conversione avviene). È vero, tutto ciò accade in una Repubblica in cui da tempo i Servizi segreti indagavano sulla cucina Scavolini del presidente della Camera Fini. Però non serve scherzare. Anche Hitler e Mussolini erano ridicoli agli occhi di Chaplin. Ma il loro danno è stato immenso. Lo è anche questa volta.