Apple, informazione e consenso

Oramai la sensazione ha dei riscontri seri. Apple è il brand tecnologico più “amato” dalle news. Apple diventa notizia, basta poco per attivare l’informazione. Il fenomeno è diventato sempre più evidente nell’ultimo periodo, con l’uscita dell’Ipad. I giornalisti sotto la spinta delle speranze lanciate dai loro editori si sono impegnati nel decantare le meraviglie (vere) del prodotto di Apple abbassando le loro soglie di analisi critica a livelli imbarazzanti.
E’ evidente che i media hanno deciso che Ipad può diventare il contenitore dei loro contenuti digitali che potrebbe permettere di sperare in un futuro migliore. Solo un atteggiamento del genere può giustificare una serie di spot gratuiti per il gioiello di Apple, racconti analitici delle code ai negozi, approcci emotivi o razionali a Ipad, ma sempre Apple oriented. Certo i prodotti di Apple sono spesso straordinari, ma forse si è esagerato.
Sarebbe bello quantificare economicamente il valore di questo pubblicità più o meno subliminale, figlia non di una spinta attività di Pr, ma praticamente auto generata. Apple ringrazia doppiamente. Per la visibilità dei suoi prodotti e per la scelta di molti editori di mettersi nelle mani dello store di Apple. Salvo accorgersi fra un po’ di tempo che questo avrà favorito Apple, portandogli su un piattto d’argento il mercato dei contenuti digitali.
Disclaimer: questo post è stato scritto con un Apple Macbook leggendo su un ipad.