Il Vendola torinese si chiama Gianguido Passoni

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Via Lastampa.it

A ventiquattr’ore dall’annuncio di Piero Fassino la sinistra trova il primo candidato: Gianguido Passoni. L’assessore al Bilancio ufficializzerà domani la sua disponibilità a correre alle primarie durante un’assemblea convocata dalla Fabbrica di Nichi di Torino, cui hanno risposto le Officine Corsare e Terra del Fuoco, laboratori di giovani impegnati nell’associazionismo o nel movimento studentesco. Un network pronto al grande salto. Con un pensiero ricorrente: «Fare come a Milano».

Milano sta per Pisapia, il candidato sostenuto da Nichi Vendola capace di battere l’archistar Stefano Boeri, appoggiato dal Pd. A Torino il match ha altri connotati: più candidati, nessuno della società civile. Anzi, profili politici marcati. Poco importa, la partita è aperta. È necessario un «progetto forte, per amministrare il comune nel nome dei valori di giustizia sociale, diritti civili, ecologia», spiega il manifesto della Fabbrica. Il punto di partenza è la chiusura di un ciclo lungo 18 anni con «indiscutibili note positive e altrettante criticità» come la contraddizione tra le pedonalizzazioni e il massiccio consumo di suolo.

UPDATE: la fabbrica di Nichi precisa che

Molti di voi avranno letto l’articolo uscito oggi su La Stampa dove si afferma che la Fabbrica di Nichi di Torino avrebbe trovato in Gianguido Passoni il candidato per le primarie di coalizione alle prossime elezioni comunali. Si tratta di una sovra-interpretazione dei giornalisti Rossi e Tropeano, che, senza consultare il coordinamento della Fabbrica, hanno probabilmente associato la reazione di Passoni al nostro appello “A Torino come a Milano” con un’automatica investitura a candidato alle primarie da parte nostra. Ci preme sottolineare che domani sera sarà l’inizio di un percorso e non il momento di definizione, da parte della Fabbrica, di una candidatura. La disponibilità di Passoni ci sembra un segnale positivo e saremo felici di incontrarlo domani sera (martedì 21 dicembre) durante la nostra assemblea plenaria, che sarà però solo il primo momento di confronto con tutti coloro che vorranno raccogliere il nostro appello.