Un appello per Ai Weiwei

Leggete e diffondete

Ai Weiwei è un artista e attivista cinese molto conosciuto nel mondo per le sue performance artistiche, che fra l’altro è stato architetto e consulente nella progettazione del National Stadium di Pechino per le olimpiadi del 2008.
È un artista che ha sostenuto con le sue opere, in tutto il mondo, un’idea irrinunciabile di anticonformismo e libertà. Ai Weiwei è perciò un personaggio di rilievo e un punto di riferimento ormai imprescindibile per tutta la cultura internazionale, non solo per quella cinese.
Ai Weiwei è stato arrestato a Pechino il 3 aprile scorso, e da allora non se ne hanno più notizie. È per questo che il Tate Modern Museum di Londra ha esposto sulla facciata del suo edificio la scritta a caratteri cubitali “Release Ai Weiwei” e che i direttori di alcuni delle principali istituzioni museali mondiali hanno espresso in un proprio appello la richiesta di liberazione per l’artista. In Italia questo appello non ha avuto sinora seguito nel mondo artistico e culturale, e ha ottenuto scarsa attenzione da parte dei media.

Appello

Noi sottoscrittori di questo appello, nel pieno rispetto per la sovranità e autonomia dello Stato Cinese, ma convinti che la cultura, l’arte e la libertà di espressione del pensiero siano valori irrinunciabili per la dignità e sopravvivenza stessa dell’umanità,

chiediamo

al Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, in qualità di massimo rappresentante dello Stato e della cultura italiana, di chiedere al Presidente della Repubblica Popolare Cinese Hu Jintao, attraverso il suo ambasciatore a Roma, Ding Wei e tutti i canali diplomatici e governativi possibili:

(1) informazioni sui motivi che hanno condotto all’arresto di Ai Weiwei e che impediscono la sua immediata liberazione
(2) informazioni sullo stato di salute e le condizioni fisiche e psicologiche generali dell’artista Ai Weiwei.
(3) la liberazione di Ai Weiwei.

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