Perchè il Bike Pride ha fischiato Piero Fassino

Via Michele Amore

La Giornalista riduce la contestazione ad “..contestato per qualche minuto da un gruppetto di No Tav…”, come ad indicare il solito gruppetto di facinorosi e strilloni che nient’altro sanno fare.
Mi permetto di correggere, o meglio integrare la comunicazione fatta dalla giornalista, precedentemente citata: si è vero, un gruppetto di NO TAV ha contestato Fassino, così come ha fatto un gruppetto di NO INCENERITORE, ma quei fischi non sono solo da accomunare ad una causa esplicitata attraverso ad un’adesivo o ad una bandiera attaccata alla bici. Quei fischi sono avvenuti, quando il sindaco parlava di di piste ciclabili e di mobilità all’interno di una metropoli quale è Torino, quei fischi sono stati accompagnati da lamentele e ricordi di promesse fatte proprio dallo stesso sindaco, a riguardo di  manti stradali ridotti a gruviera e non ancora rattoppati, piste ciclabili non costruite, incroci pericolosi rimasti tali e da una non curanza da parte dell’amministrazione nei confronti di questi problemi.