Incet, pardon Open Incet: un breve riassunto

La storia di Incet ora Open è una storia tipicamente torinese. Incet è stata azienda famosa per la produzione di cavi elettrici, a cui deve parte della sua fortuna economica la famiglia Bruni Tedeschi, a cui appartengono anche le splendide e talentuose Valeria e Carla.

Dopo la II Guerra Mondiale la fabbrica bombardata e poi ricostruita andò verso il disuso in una condizione di abbandono fino al 2009. A questo punto partì una riqualificazione dell’area  che si trova in uno dei territori più “complessi” di Torino.

Il comune di Torino lanciò diversi bandi per dare in gestione gli spazi che piano piano si rendevano disponibili ma rimasero deserti.
Si pensò quindi di creare attraverso un primo bando un Centro di Open Innovation, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo d’impresa, la social innovation e l’imprenditorialità giovanile. Il primo bando che riguardava una piccola parte della struttura fu vinto a sorpresa dalla Fondazione Brodolini ai tempi ignota ai più dei torinesi che in effetti a sua volta si capì sapere poco di Torino e del territorio specifico, ma che evidentemente conoscevano quelli che preserero le decisioni del caso.

Per dare un inquadramento storico dei fatti stiamo parlando della fine della sindacatura Fassino che proprio in campagna elettorale decise direalizzare un mini spot social 2.0 a partire da Open Incet. La strategia elettorale non andò benissimo, ma questa è un altra storia. In molti hanno vaticinato di grossi finanziamenti europei che dovevano arrivare per dare vita all’iniziativa, dato che di idee se ne vedevano pochine. Ma questi presunti finaziamenti … poi nessuno li ha visti

Poco dopo cambiò tutto: Chiara Appendino fu eletta sindaco di Torino ed è iniziata una fase successiva della città. In effetti con i temi come l’innovazione, le startup, l’ìinnovazione sociale e la tecnologia il M5S e i relativi assessori hanno decisamente maggiore attitudine e confidenza e qualche idea e iniziativa utile e importante è arrivata.

Si sono anche concretizzate altre iniziative che si sono rivelate dei flop e in cui i funzionari non hanno dimostrato di aver ben capito di cosa parlavano.

Un secondo bando fu lanciato su un’area molto più grande e a sua volta fu vinto da una cordata con presenti i vincitori del primo lotto e successivamente è partita l’invasione degli occupanti gli spazi spaziosi immobiliari fra il coworking. Crescita della Rete: poca. Non è mai decollato il moltiplicatore di rete che si puo associare a un insediamento di cervelli e imprese.

Ora pare che la situazione sia venuta a galla e non sia molto semplice da gestire .