Il giorno che bucarono RCS, mafia style

Ecco, adesso andate in Rcs e ditegli che sono vulnerabili, che sono stati bucati’. Cosi’ Giuliano Tavaroli, imputato a Milano nella vicenda dossier illegali (che ha chiesto e ottenuto dal Governo il ‘veto’ del segreto di Stato sulla sua posizione), avrebbe apostrofato Fabio Ghioni, coimputato nel medesimo procedimento ed ex capo del ‘Tiger team’, la struttura della Security Telecom che avrebbe collaborato alla redazione di dossier illegali.

Ghioni ha rivelato, tra l’altro, nel corso dell’incidente probatorio, di cui l’ANSA ha i verbali (depositati alle parti) svoltosi davanti al gup Mariolina Panasiti il 5 marzo scorso, particolari inediti sulla intrusione nel sistema informatico del Corriere della Sera, per ottenere informazioni ‘sensibili’ dai computer del’ex Ad di Rcs, Vittorio Colao, e del giornalista economico Massimo Mucchetti, entrambi costituitisi parti civili nel procedimento che e’ ancora in fase di udienza preliminare: lunedi’ riprendera’ l’esame di Ghioni, mentre martedi’ continuera’ quello di Marco Tronchetti Provera, presidente di Pirelli, convocato dal gup come testimone.

‘Io risposi a Tavaroli – spiega Ghioni interrogato dai pm Fabio Napoleone e Nicola Piacente – ‘guarda che se vado li’ in Rcs e’ come la mafia no?, che spacca il vetro della pizzeria e poi va li’ e si propone per proteggerla, no? Mi sembra abbastanza stupido come movimento’. Ma sono stato obbligato ad andare li, poi ci sono andato. Quelli di Rcs hanno mangiato la foglia’.