Presi per il Pil, il dogma della crescita economica riveduto e corretto

Un documentario che racconta delle esperienze per dimostrare che nel mondo di oggi e domani il PIL e un dogma inutile

Il dogma del PIL domina in modo assoluto sui media, in politica, nell’opinione pubblica. Sviluppo uguale crescita. E la crescita non può che essere l’aumento del Prodotto Interno Lordo. Ma sono in tanti a non essere d’accordo. Non solo economisti, studiosi e opinion-maker che nel film spiegano in modo semplice come il PIL abbia colonizzato il discorso politico ed economico, ma anche tante persone comuni che tentano nella loro vita quotidiana di liberarsi da questo assunto ideologico, adottando pratiche alternative. Persone che hanno scelto di vivere senza più inseguire il mito della crescita infinita imposto dal sistema. Che hanno scelto, ognuno nel suo ambito e a suo modo, di mettere in pratica nel quotidiano la teoria della decrescita. Questo film è un viaggio lungo l’Italia alla scoperta di alcune di queste storie.

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Il pallone del tiranno

Il Novecento è il secolo del calcio: campionati nazionali, campionati del mondo, champions league. Il Novecento è il secolo dei regimi totalitari: fascismo, nazismo, franchismo, stalinismo. Milioni di persone, l’intera società europea è coinvolta e travolta da questi grandi fenomeni, due volti della stessa realtà. Le tracce e le voci ambigue di quel passato prossimo … Leggi tutto

La nuova follia delle pesanti sanzioni contro l’esercizio abusivo della professione giornalistica

Con i problemi seri che ha il mondo dell’informazione, di vergognosi personali che operano vergognosamente, di un terremto in corso per la transizione mai metabolizzata fra passato e futuro ecco questi sono i problemi che si pongono i parlamentari sull’informazione in Italia …

Dal sito dell’ODG nazionale

Importante novità dal Parlamento: per chi esercita abusivamente la professione di giornalista é in arrivo una condanna penale più “pesante”, carcere compreso. Stanno infatti per scomparire le attuali blande sanzioni per i redattori e collaboratori abusivi non iscritti all’Albo. Oggi infatti l’articolo 348 del Codice penale prevede che “chiunque abusivamente esercita una professione, per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato, è punito con la reclusione fino a 6 mesi o con la multa da 103 a 516 euro”. Ciò significa che ce la si può cavare facilmente con una multa abbastanza ridotta senza mai rischiare praticamente il carcere, in quanto la reclusione é alternativa alla sanzione pecuniaria.

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