I furbetti dello stato di crisi e il futuro difficile dell’INPGI

Lettera 43 esamina la crisi dei quotidiani e il difficilissimo futuro dell’INPGI

Dal 2009 a oggi sono state 37 le aziende editoriali a cui il ministero del Lavoro ha riconosciuto lo stato di crisi, concedendo di mandare in prepensionamento 591 dipendenti e1.210 giornalisti in cassa integrazione straordinaria e di applicare a ben 1.019 lavoratori i contratti di solidarietà.
Una cura da cavallo che non è bastata a guarire il sistema dell’informazione sempre più in difficoltà. E così anche nel 2012 lo scenario rischia di essere uguale o peggiore di quello del 2011: serrate, redazioni decimate dalle ristrutturazioni, ricavi della pubblicità in continuo calo, blocco del turn over, aumento del precariato. E altri stati di crisi: Rcs periodici oltre a dover assorbire i giornalisti di City, ha già firmato l’accordo per altri 22 prepensionamenti, Il giornale di Sicilia ne ha chiesti 11, Il Sole 24 Ore e Radiocor hanno attivato i contratti di solidarietà, che a breve saranno applicati anche a Radio24 e alle Guide del Sole.

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I conti che non tornano di Lettera 43

Via Marco Esposito Paolo Sesini, ‘amministratore delegato di LETTERA 43,  dichiara i numeri del sito di informazione diretto da Paolo Madron: “Oggi siamo già a 140mila utenti unici al giorno che producono 700-750mila pagine viste al giorno”. Numeri pazzeschi. Soprattutto se si considera che Lettera 43 è nato relativamente da poco tempo. Numeri talmente alti, … Leggi tutto