Obituary: Cesare Rubini

Via Tuttosport Atleta poliedrico, tecnico vincente, dirigente elegante e moderno: Cesare Rubini, un uomo dai tanti volti, per tutti semplicemente il Principe. Si è spento a 87 anni uno dei miti dello sport azzurro: malato da tempo di Alzheimer, l’ex cestista, ma anche grande campione di pallanuoto, è morto nella notte a Milano dopo essere … Leggi tutto

Strunz

Rispolveriamo l’epiteto di germanico maccheronica lingua trapattoniana per qualificare il leader, si fa per dire, dei tifosi , si fa per dire, serbi, che hanno impedito lo svolgimento di Italia – Serbia allo stadio Luigi Ferraris di Genova. UPDATE: il simpatico soggetto è stato arrestato

Obituary: Erwin Stricker

Nel silenzio dei media italiani è morto Erwin Stricker (via montagna.tv) Lutto nel mondo dello sci. Erwin Stricker, l’indimenticabile “cavallo pazzo” della Valanga Azzurra, è morto quest’oggi all’ospedale di Bolzano per un tumore al cervello. Aveva 60 anni. Stricker, originario di Bressanone, aveva sconfitto quella malattia dieci anni fa. Da poco, però, si era ripresentata: … Leggi tutto

La storia infinita del palazzo del nuoto torinese

Via Repubblica Torino Doveva essere pronto a novembre del 2005, in tempo per le Olimpiadi, invece il Palazzo del nuoto di via Filadelfia, se tutto andrà bene, sarà pronto nel gennaio 2011. Tra lavori malfatti, fallimenti delle ditte e liti approdate in tribunale il Comune continua a mettere soldi in questo impianto sportivo fantasma. Il … Leggi tutto

Quel gran signore di Ibra

Via Lastampa.it Battibecco in diretta tv tra Zlatan Ibrahimovic e Arrigo Sacchi dopo la vittoria del Milan contro l’Auxerre, firmata proprio dallo svedese. Scherzando Sacchi dice che se Ibrahimovic non avesse il 47 di piede non sarebbe arrivato sulla palla spizzicata da Kevin Prince Boateng in occasione del primo gol. La reazione dello svedese spiazza … Leggi tutto

Obituary: Laurent Fignon

Laurent Fignon è morto a soli 50 anni dopo una lunga battaglia contro il suo tumore. Il suo ricordo sulla Gazzetta

Correva anche lui. Correva una corsa a tappe cui non avrebbe mai voluto iscriversi, perché il traguardo è ignoto, perché il traguardo non è una liberazione ma una tragedia, perché non bisogna andare forte ma piano. Correva anche lui sapendo di avere tutte le capacità per resistere, per lottare, per rallentare. Corridore lo era sempre stato, anche quando non andava in bici. Ma oggi, a mezzogiorno e mezzo, è arrivato al traguardo. Ed è morto. Laurent Fignon era “il Professore”. Non per gli studi, ma per l’aspetto: occhialini da miope e da intellettuale, forse anche l’origine parigina, forse quell’aria saputa da francese, o forse semplicemente perché era uno capace di pensarle e di dirle, e non solo di pedalarle.

Fino a 16 anni aveva toccato piste e palloni, praticato sport individuali e da squadra, preferito le attività fisiche a quelle scolastiche. Poi, a 16 anni, un’età oggi in cui i ragazzi non cominciano ma abbandonano lo sport, ecco l’illuminazione: un amico che sfoggia una bici, il papà che gli sistema un vecchio telaio, un allenatore di ciclismo che gli prospetta tutto il peggio — sofferenza, sacrificio, sconfitte — e allora lui che da quelle due ruote a trazione umana tira fuori il meglio. Professionista, dal 1979 al 1993, due Tour de France (1983 e 1984), un Giro d’Italia (1989), una Freccia Vallone (1986), due Milano-Sanremo (1988 e 1989), fino alla Ruta de Mexico conquistata nell’anno dell’addio alle corse. Come dire: uomo da grandi giri ma anche atleta da corse di un giorno. Poi organizzatore (della Parigi-Nizza), commentatore tv (France 2) e radiofonico (Europe 1), autore (la sua storia “Quando eravamo giovani e spensierati”).

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Obituary: Nino Defilippis

Il ricordo di Maurizio Ternavasio Il suo rapporto con Torino sta tutto nel soprannome con cui è passato alla storia del ciclismo: Nino Defilippis divenne il «cit» nel ’52, quando a soli vent’anni fu (ed è tuttora) il più giovane a indossare la maglia rosa del Giro d’Italia. «Cit», ossia piccolo: ma era «piccolo così», … Leggi tutto

Il calcio non è una cosa seria

Nel giorno in cui un ministro appena nominato per ragioni ai più poco chiare chiede il legittimo impedimento per bloccare un processo per appropriazione indebita a lui intentato. In cui i presidenti delle regioni italiane manifestano il rischio di bancarotta e minacciano di rimettere le loro deleghe esecutive al governo centrale. In cui Confindustria sostiene … Leggi tutto