L’arresto del giornalista Vittorio De Filippis

Via Panorama

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Per una volta giornalisti, politici e in genere la gran parte degli intellettuali francesi di diversa estrazione sono d’accordo: bisogna fare luce su quello che oltre le Alpi è stato battezzato come l’”affaire Libération”. Di che si tratta? Semplice, all’alba di venerdì 28 novembre la polizia parigina è arrivata a casa di Vittorio De Filippis, ex direttore del quotidiano Libération e lo ha trascinato prima in commissariato e poi in tribunale per interrogarlo su una vicenda legata a un banale caso di diffamazione risalente al periodo in cui in giornalista era alla guida del foglio della gauche francese (secondo semestre 2006).

(Si tratta di una diffamazione legata ad un commento postato da un lettore sul sito di Liberation N.d.B.)

Il caso di diffamazione è legato a Xavier Niel, fondatore di Free, un provider che in passato ha intentato più cause contro il quotidiano. La gran parte dei giornali locali e un’ampia fetta della classe politica transalpina ha quindi denunciato il fatto, chiedendo a gran voce chiarimenti sulla troppo “muscolosa” azione della polizia per una questione in realtà abbastanza ordinaria.

Martine Aubry, neo-segretaria del partito socialista, ha chiesto al presidente Nicolas Sarkozy di agire per far luce su un chiaro caso di violazione della libertà di stampa. Lo stesso ministro della Cultura, Christine Albanel, non ha tardato a far sentire la propria voce dichiarandosi fiduciosa che il fatto verrà chiarito. Indignazione è arrivata anche dalle file dell’UMP. Frédéric Lefebvre, esponente di spicco del partito del presidente, ha definito l’intera vicenda surreale.

I principali quotidiani, come il Le Monde, Le Figaro, il Journal de Dimanche, hanno poi dedicato ampi spazi alla vicenda, cogliendo l’occasione per denunciare ancora una volta la scarsa tutela delle fonti dei reporter transalpini.

Gli unici in Italia oltre a Panorama ad avere parlato della vicenda allucinante di violazione della libertà, non solo di stampa, sono stati Luca Sofri e Matteo Bordone a Condor che hanno chiamato più volte il povero Vittorio De Filippis con il nome di Vittorio De Pasteris. Alla fine della trasmissione Luca Sofri si è scusato  con il bloggante in diretta e con un simpatica mail.
Nel frattempo il bloggante divertito stava ascoltando in diretta la trasmissione, gioioso di essere ancora libero :-)

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