Il wi-fi in parlamento

da Lastampa.it

Sempre più «tecnologici», sempre più informatici. Cresce, inarrestabile, anche in Parlamento, il numero di deputati e senatori pronti ad ingrossare le file degli e mail dipendenti e dei patiti di cellulari e palmari di nuova generazione, videofonini e tutto quello che il mercato dell’innovazione tecnologica è in grado di offrire un settore che si conferma in continua evoluzione.

Presto la Camera si «convertirà» al WiFi, la tecnologia wireless, cioè «senza fili», in grado di trasferire dati tra personal computer sfruttando un segnale basato su onde radio ad alta frequenza. E senza utilizzare alcun cavo di rete, mantenendo quindi una completa libertà di movimento.

Commento: ALLELUIA

5 commenti su “Il wi-fi in parlamento”

  1. Perdonami Vittorio ma io penso che la notizia sia una sciagura.
    E’ solo un motivo in più per occuparsi d’altro e non essere produttivi.
    A costo di sembrare retorico il parlamento dovrebbe essere internetless.

  2. la vera notizia, è che come in tutto se ne inizia a parlare in ritardo e si attua ancora dopo …

    > Presto la Camera si «convertirà» al WiFi,
    quel “presto” probabilmente vuol dire nel 2020 ….

  3. ma dici che sarà wi-fi aperto o chiuso? Una volta implementato – nel 2020, come dice maurizio – con l’acquisto naturalmente di nuovi pc, sarà interessante andare ala ricerca di canali aperti.

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