I blog superano i quotidiani

Ansa ci comunica che

L’83,9% di un campione di 4.000 autori e lettori di blog ha piu’ fiducia in questo strumento di comunicazione che nei tradizionali quotidiani.
Lo rivela un’inchiesta promossa da Splinder (gruppo Dada), Swg, universita’ di Trieste e Punto Informatico. (n.d.b. il nome della ricerca Diarioaperto)I blog sono ritenuti interessanti perche’ slegati da pressioni editoriali e commerciali considerate piu’ vicine al giornalismo tradizionale.
E sono apprezzati perche’ hanno contenuti piu’ originali e piu’ liberi rispetto ad altre fonti di informazione.

Domani verranno messi on-line tutti i dati disponibili sul sito della ricerca.

Update: l’articolo di Panorama sulla ricerca

10 commenti su “I blog superano i quotidiani”

  1. Beh è come se avessero chiesto ad un macellaio cosa ne pensava della cucina Vegana e viceversa… non pensi?
    Se l’inchiesta (sulla quale nutro da sempre molte perplessità) avesse interrogato anche utenti “normali” forse… avremmo percentuali differenti.

  2. axell, quello che scrivi è vero, ma in parte.
    in diarioaperto a essere intervistati sono anche ‘i lettori’ di blog, non solo gli autori.
    tutti noi guardiamo la tv eppure molti di noi ne sono insoddisfatti. alcuni sono abbonati o comprano ogni giorno un quotidiano e ne sono, spesso, insoddisfatti.
    ecc.

  3. Il mio post era “chirurgico” dato che riportava la notizia senza commenti in attesa di leggere i risultati estesi

    Condivido con Andrea il fatto che il campione “non era propriamente rappresentativo” vedi rapporto fra macellai /e allevatori di bestiame) con i cultori della cucina vegana

    Ovvero se la ricerca ha fini “scientifici” lasciamo perdere … se ha fini di capire se l’utente e’ soddisfatto del servizio possiamo parlarne

  4. Axell dato il tuo ultimo post,
    ti consiglio di vivamente di leggere il capitolo di Diario Aperto dedicato
    al mondo femminile. Troveresti alcune sorprese e alcune conferme.

    Vittorio, non “lasciamo perdere” nulla. Secondo te 4000 persone che rispondono a 90 domande lo fanno per decretare o meno la soddisfazione di un servizio?

    Poi mi piacerebbe che parlassimo chiaro e fuor di metafora.
    Cos’ha il campione che non va bene?
    Stiamo parlando di un campione di blogger e lettori di blog su una totalità di blogger e lettori di blog.
    Cosa gli manca per essere rappresentativo?

    Per i “normali” ti rimando ai rapporti Censis sulla comunicazione in Italia. Che, incredibilmente, su molti punti si assestano sui nostri valori. Vedi per esempio il capitolo sui consumi e in particolar modo il commercio elettronico.

  5. beh, che non è ‘rappresentativo’ si sapeva. possiamo dire però, in base a un confronto coi dati istat, che gli intervistati di diarioaperto “rappresentino la parte più attiva dei navigatori”.

    ti copio-incollo un lungo pezzo del testo sulla formazione del campione, che uscirà entro stasera assieme al resto dei dati:

    “evidentemente il campione di DiarioAperto è di tipo ‘non probabilistico’. Ma, invero, possiamo trarre qualche conclusione sull’attendibilita’ del campione se lo confrontiamo con la descrizione degli utilizzatori di internet fatta dall’Istat (2006).

    “In un’ottica di genere e di età, i dati diffusi dall’Istat sull’uso di internet e riferiti al 2006 presentano una situazione ancora significativamente diversa per quanto concerne l’utilizzo di internet.

    “Il divario tra uomini e donne internauti si è assestato sui 10,5 punti percentuali nel corso degli ultimi 3 anni (nel 2003 il 35,7 dei maschi di 6 anni e più utilizzava internet rispetto al 25,2% delle femmine, mentre nel 2006 le percentuali sono passate rispettivamente al 39,5% e 29,0%). Questo divario appare fortemente influenzato dall’età. Infatti tra 18 e 24 anni l’utilizzo di internet avviene nella stessa misura tra i due sessi, per differenziarsi nelle fasce successive, fino a raggiungere il massimo divario tra gli individui di età compresa tra 45 e 59 anni.

    “Tra coloro che hanno partecipato come rispondenti all’inchiesta DiarioAperto questo andamento si ripropone: nella fascia tra 18 e 24 anni il nostro campione è composto per il 52% da donne. Di converso il 60% dei rispondenti di età tra 45 e 64 anni è di sesso maschile. Nel complesso l’età media delle rispondenti di sesso femminile è di 29,6 anni mentre quella degli uomini è di 32,7 anni. Sembra, insomma, che dentro DiarioAperto le donne giovani siano la maggioranza e che un… futuro ‘roseo’ si debba avverare all’interno dei blog in italiano.

    “Ci sono interessanti differenze nelle finalità dell’utilizzo del web. Sia in base ai dati Istat che in quelli di DiarioAperto, gli uomini sono molto più attivi nello scaricare software, immagini e musica ed in generale nel fare acquisti via internet, mentre le donne utilizzano maggiormente il web con finalità informative (ad es. su salute ed alimentazione) e di studio. L’utilizzo del web per finalità di studio viene confermato dal fatto che i nostri rispondenti il 38,2% delle donne si è dichiarata studentessa rispetto al 25,7% degli uomini, dove invece più della metà del campione è occupata.

    “Ma i dati rilevanti per DiarioAperto hanno a che fare con quello che i nostri rispondenti hanno raccontato sul loro rapporto col commercio elettronico. L’88,0% dei maschi che hanno risposto al questionario ha fatto almeno un acquisto on line, rispetto al 71,5% delle femmine. Il dato appare distorto rispetto all’universo degli internauti: nel senso che, secondo i dati Istat, il 68,1% degli uomini e l’80% delle donne non hanno mai fatto acquisti di beni o servizi tramite internet. Appare lampante come il popolo di DiarioAperto sia molto piu’ abituato a fare compere on-line.

    “Un elemento ulteriore che rafforza l’ipotesi che i partecipanti all’indagine rappresentino la parte più attiva dei navigatori, è che questi si collegano al web nella stragrande maggioranza dei casi, tutti i giorni. Da questi primi dati si potrebbe concludere che la ‘blogosfera’ appare un sottoinsieme degli internauti non distorto in un’ottica di genere. Di certo il blogger appare molto più alfabetizzato dal punto di vista informatico, informato e fiducioso nei confronti dell’e-commerce.”

  6. Il concetto che si è cercato di far passare nel mio commento (e penso in quello di andrea) è che era per lo meno “un dato abbastanza scontato” che i blogger pensino che il “contesto in cui vivono e operano sia positivo”

    Se mi e’ permesso essendo assai modestamente parte della comunita condivido buona parte delle valutazioni positive che si attribuiscono al mondo del blog

    Ora il fatto che il campione estremamente caratterizzzato possa essere assunto omogeneo alla popolazione nazionale “media” mi sembra un assioma statistico difficile da dimostrare.

    Quelli che sono stati fotografati e intervistati sono buonaparte “power user” della rete come si nota dagli atteggiamenti all’uso dela tecnologia, della rete e dei consumi.

    Sarebbe utile capire invece il pensiero e l’atteggiamente dell’ “italiano medio” che a molti non puo’ piacere ma “fa numero” nei consumi, nella politica e in tutto il resto

    Poi se leggete la chiosa finale del post … mi permettevo di rinviare alla lettura del rapporto per conclusioni piu precise …

    E infatti voi traete conclusioni e giudizi mi sembra di capire con dei contenuti in mano che il bloggante non detiene … ad ora

  7. mi è chiaro che attendi di leggere tutto e lo apprezzo.

    non ho capito molto cosa vuoi dire quando scrivi “Ora il fatto che il campione estremamente caratterizzzato possa essere assunto omogeneo alla popolazione nazionale “media” mi sembra un assioma statistico difficile da dimostrare.”

    quello che scrivevo io è che “possiamo trarre qualche conclusione sull’attendibilita’ del campione se lo confrontiamo con la descrizione degli utilizzatori di internet fatta dall’Istat (2006).”
    parlavo quindi degli utilizzatori di internet, non della popolazione media.
    quello che abbiamo fatto per diarioaperto è confrontare questi dati istat per indici sociodemografici (età, residenza, professione, educazione, tipo di utilizzo della rete, …) con quelli dei rispondenti a diarioaperto. abbiamo visto fino a che punto i dati sono sovrapponibili. lo sono abbastanza, per molte cose. non per tutto, ovviamente.

    ciao

    enrico milic
    swg

  8. Caro Enrico

    Non sapevo fino a stamani che stavo scrivendo con uno degli autori della ricerca … grazie per l’attenzione :-)

    Il mio cruccio su queste ricerche su campioni “ristretti” è che poi qualcuno non legge bene i presupposti di una ricerca, che voi avete coerentemente descritto, e parte con la trovata che a fornire alcune valutazioni sia il solito italiano medio e non un sottoinsieme molto tipizzato.

    Il mio cruccio per il lavoro che faccio e per l’interesse mi rofesionale è di conoscere la propensione alla rete e al suo uso degli italiani in genrale, anche della signora di fronte che ha 65 anni e ogni tanto mi chiede cose sulla rete incuriosita

    Mi scuso per il mix di termini pseudo statistisci e quasi epidemiologici, ma quanche anno fa studiavo la diffusione delle patologie e qualche cosa mi e’ rimasto

    Comunque temo che ho trovato cosa leggero’ nel weekend :-)

    grazie VP

I commenti sono chiusi.