Senza peli sulla lingua

Stefano Hesse propone riflessioni importanti

Ha senso, secondo voi, parlare di bloggers influenti, di punti di riferimento? Il divario tra il panorama bloggante europeo, mi riferisco in particolare a Francia, Inghilterra, Germania, mi evidenzia una visione del tutto non scientifica ma dettata dal quotidiano vivere: la qualità estera mi sembra molto meno provinciale e oggettivamente più profonda. Ovvio che spero di sbagliarmi, e che la smentita sulla qualità media sia dietro l’angolo, ma le percezioni che ho ultimamente sono alquanto bizzarre …
Oltre ai blog di giornalisti, di protoscrittrici fintoerotiche, di autori in cerca di posizionamento da esperti, o magari di esperti veri, mi segnalate qualche blog che vi ha particolarmente interessato?

Fra i commenti più azzeccati

webeconoscenza

Blogger che parlano di blog e blogosfera. Lo aveva già denunciato Franco Carlini. E aveva scatenato un pandemonio.
Blogger che cercano gloria e rendite di posizione. Troppi per un paese che vuol cambiare.
Poi la difficoltà di farsi capire fuori dalla blogosfera.
L’altra sera ne abbiamo un po parlato in diretta IPTV, ma non eravamo poi tanto daccordo.
Io ho fatto delle scelte. Ho levato i termini difficili, cerco di parlare come si mangia. Levo scudetti, widgets, gadgets e casini che solo noi blogger capiamo.

orientalia4all.net

Anche a me mi pare che i blogger italiani non abbiano quel tot di innovazione, discussione, opinione e novità che hanno da altre parti, specie quelli americani.
E sai perché? perché troppi stanno attenti solo al ritorno pratico, usano questo potente medium per mettersi in mostra, diventare “ricco e famoso”, accattarsi un buon lavoro, e crearsi quella rete di consensi a ogni costo che davvero è tipica nostra. Interlink, refernzialità incrociate, sono sempre i soliti a bloggare, parlare, scrivere sui giornali, presenziare, andare ai cocktail, farsi intervistare, farsi riprendere da robin o altri, dire la propria (su che? su quasi niente).
vedo rarissimamente qualcuno che scrive davvero le proprie opinioni sulla realtà, che sia politica, di scrittura, di lettura di tutto. Tecnica.
Mi sembra un grande mercato il ns panorama, con poche radiose eccezioni.

3 commenti su “Senza peli sulla lingua”

  1. Argomento davvero interessante, ci voglio aggiungere la mia! :), soprattutto per il fatto che non sono italiano. Ammetto di essere un po’stufo delle solite “autocritiche” all’italiana, quante volte sento dire che l’Italia non può competere con altre grandi potenze in determinati settori, oppure che è refrattaria al cambiamento o alla tecnologia, etc. etc. E’ innegabile che per alcuni aspetti sia così, ma non è certo il caso della blogosfera,seondo me. E’una realtà varia: ci sono blogger di tutti i tipi, alcuni emergono e altri meno…comunque è in forte movimento, e ciò è buono! Proprio in questi giorni mi son preso la briga di navigare in alcuni blog stranieri (prevalentemente inglesi e americani, settore marketing), conclusione (che giusto ieri sera commentavo con un amico): in effetti possono sembrare a volte più interessanti e originali nella grafica, nella quantità di contenuti proposti, con blogroll o archivi più fitti…ma nella qualità dei contenuti di certo nulla che possa sminuire i blogger italiani.
    Buona giornata
    Johnnie Maneiro

  2. ciao Johnnie
    La critica di Stefano, su cui concordo in pieno, non vuole essere paignismo italico, ma stimolo ad andare avanti meglio
    In italia si era creato un insieme di blogger che stava cercando di autoreferenziarsi come “la blogosfera” che era fatto di persone decisamente da anni nella rete.
    disclaimer: il sottoscritto ha scritto il primo suo libro s internet nel 1995 se non ricorda male
    mancavano personaggi completamente nuovi fuori dagli schemi, un po’ meno provinciali come dice stefano
    Ora stanno arrivando molti, giovani e in gamba …
    Speriamo in bene
    a presto
    VP

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