Il sangue olimpico

Epechino.jpg‘ stata necessaria una lunga riflessione prima di poter concretamente pensare che sia un attto corretto e importante appoggiare il boicottaggio ai Giochi Olimpici di Pechino.

Nonostante lo show business che le accompagna le Olimpiadi hanno accompangato alcuni dei momenti più belli personali e professionali del bloggante

Da una parte Beppe Grillo punta al no Olimpico, dall’altra parte lo stesso Dalai Lama non condivide l’idea dei boicottaggio ai Giochi, ma orama è chiaro che le Olimpiadi di Pechino avrenno pochissimo di Olimpico e tantissimo di ipocrocrita.

La strage del Tibet fa il paio con quella della piazza delle Tre culture a Città del Messico o all’uso delle Olimpiadi Berlino di Hitler o i mondiali di calcio di Argentina. Puro struttamento di immagine per pubblicizzare l’ipocrisia di un paese.

Per questo non vale la pena di andare a Pechino.

2 commenti su “Il sangue olimpico”

  1. Ho seguito una discussione ieri sera a “la zanzara” su radio 24, in cui invece il direttore de “l’indipendente” vedeva le olimpiadi come strumento formidabile per mandare in cina migliaia di giornalisti, i quali, sebbene non liberi, sicuramente avranno modo di raccontare quanto la cina non lo sia. Quanto sia oppressivo il regime. Una cina isolata farebbe più male al mondo che una Cina nel mondo, di cui inesorabilmente, in questo modo, nonostante gli sforzi del regime, prenderà il livello di libertà ora negato.
    Io sono più per questa tesi che per il boicottaggio.

    ciao
    Alberto

  2. ipotesi interessante: ma il bocottaggio e’ molto piu forte come iniziativa di dissuasione. I giornalisti anche dei paesi non partecipanti possono comunque essere ccreditati e tentare dico tentare di raccontare la cina.

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