Piccolo è bello, ma preoccupa le aziende del settore informatico.
L’ascesa dei computer di piccola taglia, che piacciono sempre più visto il loro prezzo contenuto, è vissuta con dubbi e difficoltà, quasi come una cattiva notizia, dai big dell’hardware e del software che vedono assottigliarsi sempre più i propri margini di guadagno.
I subnotebook sono di gran moda in questo periodo, costano circa 300 dollari o euro e sono portatili di dimensioni molto ridotte, con però praticamente hanno tutte le funzionalità dei modelli maggiori, una ottima autonomia e quasi sempre un sistema operativo Linux.…
Secondo gli analisti di settore, le nuove classi di computer lowcost possono rappresentare una minaccia per i giganti come Microsoft, Intel, HP e Dell, che hanno costruito le proprie fortune partendo dal teorema che i consumatori vogliono sempre computer più potenti e con maggiori funzioni.
Il principio dei subnotebook, invece, è l’opposto. Non sono dei bolidi informatici iperpotenti, ma sono perfetti per fare cose “normali” come scrivere e fare conti, navigare in Internet e controllare le email. E la loro vita operativa può durare molti anni senza dovere per forza rincorrere aggiornamenti hardware o software.
Il computer minimalista fa paura ai big dell’informatica
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