Social Card fra ridere e piangere

Via Gianfalco

Via Gazzettino

Ad un prima verifica alla cassa del supermercato sembrava che la Carta fosse attiva anche se non si poteva vedere quanto era l’importo. Si trattava di verificare procedendo con la spesa. Dopo aver fatto passare la spesa alla cassa al pagamento la “Carta Acquisti” ha dato come risultato: autorizzazione negata – transazione negata.
A questo punto due erano le possibilità o rimettere la spesa sugli scaffali oppure procedere con pagamento in contanti: ho scelto il secondo caso perché già era stato particolarmente imbarazzante l’esperimento per il quale è stato richiesto l’intervento anche del direttore del supermercato. Chiaramente il tutto in presenza di molte persone che hanno assistito alla scena.

Premetto che la carta era stata consegnata il 15.12.08 dalle Poste di Favaro Veneto e sul documento allegato alla stessa riporta la seguente frase: La carta sarà caricata con 120 Euro entro due giorni lavorativi dalla consegna.

Dopo tale brutta esperienza ho provato a reclamare con qualcuno attraverso il numero verde. Chiaramente ci sono risposte automatiche ma in compenso ho avuto la conferma che il ricarico dei 120 euro non era ancora stato fatto.

I commenti che vorrei fare sono tantissimi ma mi trattengo, vorrei solo dire ai politici – che in tutte le trasmissioni radio e in tv si atteggiano di essere tanto bravi e generosi – che facessero qualche volta una verifica di quante stupidaggini sono in grado di dire e di fare.

2 commenti su “Social Card fra ridere e piangere”

  1. Ho votato Berlusconi, ma non me lo sono sposato, anzi questo voto mi autorizza a parlare male più degli altri, perché ormai ha stangato con le sue chiacchiere e con i suoi proclami.

    Vogliamo imitare gli altri stati, ma poi basta un semplice cretino di impiegato di ultimo livello a bloccare qualsiasi idea buona, questo indipendentemente se viene da sinistra o da destra; altro che Brunetta, olio di ricino ci vuole, anche se la mia vuol essere una battuta, ma la verità é questa.

    Che bella figura hanno fatto in Tv, ma quanti soldi hanno speso per tutto il progetto? Non era meglio aumentare la pensione della stessa cifra? Hanno detto che non si poteva fare, in quanto non era un aumento della pensione, ma qualcos’altro.

    Ebbene, se loro sono i legislatori, potevano benissimo legiferare che quello non era un aumento di pensione, ma soltanto un aiuto in più per i redditi bassi che sarebbe scomparso quando la situazione cambiava.

    Immagina tante vecchiette che prima devono andare alla posta, andare a casa, compilare tutti i moduli se ci riescono, ritornare alla posta, dopo qualche giorno ritornare; cercare il supermercato che ha aderito a questa iniziativa che poi sicuramente non é il più economico e sicuramente si troverà minimo a un Km di distanza dalle case di tutte queste vecchiette e se qualcuna é un po’ malandata, dovrà farsi aiutare da qualche nipote che per ricompensa si comprerà qualche cioccolatino, merendina o altro.

    Quindi lo scopo per il quale é nata questa Social Card (perché il nome in inglese? non ci sono parole italiane per dire la stessa cosa? E pensare che gli inglesi per darsi più importanza usano le parole latina, vedasi Magna Charta), é miseramente fallito.

    Poi quanto é costato tutto questa organizzazione? C’era già l’organizzazione: l’INPS, basta dire a questi impiegati, aggiungi 40 € alla pensione, motivo: Charta Social, uso anch’io il latino, anche se maccheronico; e la vecchietta poteva spendere i suoi soldi come meglio credeva.

    Questo commento lo pubblico anche su diversi blog che gestisco.

    Francesco Martino

  2. Rileggendo il mio commento mi sono accorto d’aver sbagliato una parola e nella rilettura che avevo fatto prima di spedisco non me ne sono accorto.

    Ho scritto stangato, anziché stancato.

    Cortesemente correggi o pubblica questo commento che forse é meglio.

    Francesco Martino

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