L’Alinghi volante sul nordovest italiano

Mattinata a naso in su per i curiosi del nordovest italiano. Ci sarà da cercare nel cielo la sagoma di Alinghi 5 appesa a un elicottero Mi26T in un viaggio “spaziale” da Villenuve in Svizzera al porto di Genova. Su Twitter la diretta del volo e le immagini su TwitPic.


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Via Il Secolo XIX

Attorno alle 13, oggi, Alinghi arriva dunque a Genova, in fondo a un’impresa. Non è agevole neppure per le pale e i rotori potenti di un maxi-elicottero russo Mi26T trasportare una dozzina di tonnellate distribuite in due scafi affusolati, uniti da due grandi traverse in carbonio, con un bompresso che, come un ago, come un pungiglione, porta la lunghezza a 32 metri e la larghezza tocca i 26. Volo lento e prudente, affidato all’esperienza dei piloti Sergei Makarin e Anatoli Platskov, all’opera da scouti di un elicottero dell’Avionord che aprirà la lunga strada nel cielo mentre il gigantesco albero da 52 metri, trasportato da un SuperPuma, precederà di un’ora il raid.

E così, decollo alle 8,20 da Le Bouveret, sul lago Lemano, dove Alinghi 5 è stata varata, e graduale guadagno di quota per passare sopra il Gran San Bernardo, a 2473 metri di altezza, giusto il passo che venne scelto da Napoleone per dare il via alla seconda campagna d’Italia: questa, per Bertarelli e la sua multinazionale della vela, è la terza campagna di Coppa America. Passate le Alpi, indicatore di quota in discesa per la sosta a Biella: lo sforzo per sostenere un simile peso e la conseguente lenta velocità portano a un dispendio robusto di carburante. Dopo tre quarti d’ora per il pieno, nuovo decollo e rotta verso Genova, con rigorosa indicazione dell’Enac di non sorvolo di vasti centri abitati e di autostrade.

Succinta guida per chi, stamattina, avvertirà un singolare rumore proveniente dall’alto e alzerà gli occhi al cielo: tra le 11 e le 13 il trasporto eccezionale viaggerà su Casale Monferrato, Alessandria, Acqui Terme, Ovada, il Turchino, Voltri, Arenzano e, agganciato il mare, porterà Alinghi sul punto di rilascio, appena oltre la diga foranea, dove quattro gommoni la trascineranno al cantiere Amico, tra lo Yacht Club e la Fiera del Mare, casa e quartier generale in questo mese genovese di allenamenti, di presa di contatto con il mare per quest’ultima nata nel campo della ricerca estrema, della tecnologia pura: i generatori che alimentano i circuiti idraulici per alzare le vele sono l’ultima discussa frontiera.