Il punto fisico e non politico

Ghedini spiega la strategia processuale di Berlusconi sulle querele ai giornali per diffamazione

Va bene, lei dice che chiedete due milioni di risarcimento danni all’Unità per una questione di principio: solo che ora tutti, e non solo noi, ma anche Libero e il Giornale, siamo qui, ancora costretti a parlare di certi presunti problemi sessuali del Cavaliere. «È stata l’Unità a tirar fuori i problemi di erezione di Berlusconi».

Ma perché, ce li ha? «Cosaaa? Scherza?».
Comunque, l’opinione pubblica, tornata dalle vacanze, quasi se ne era dimenticata. Ora invece con la vostra azione legale… «L’Unità ha passato il limite. L’avvocato Fabio Lepri, citando gli articoli, è piuttosto preciso…».

Molto. Riportando il contenuto di alcuni articoli scrive che «si spazia da “rapporti anali non graditi”, a “ore e ore di tormenti in attesa di una erezione che non fa capolino”». «Sì, sono queste alcune delle frasi che offendono il premier».

Avvocato, scusi la brutalità: ma in aula il punto sarà fisico, e non politico. «Può essere più chiaro?». Bisognerà accertare se Berlusconi è potente, come lui lascia intendere quasi ad ogni comizio, o impotente. «Ho capito. Vuol sapere se noi dovremo fornire prove? No, noi assolutamente no. La controparte, semmai, se crede…».

Ci sono così tante ragazze che dicono di aver frequentato Villa Certosa e Palazzo Grazioli… «Vedremo. Vedremo in aula cosa riusciranno a dimostrare». In aula ci sarà Berlusconi? «Se il giudice lo riterrà opportuno, sì. Il rito civile, di fatto, non impone la sua presenza».

Ma poniamo che il giudice voglia ascoltarlo: Berlusconi dovrà spiegare se, davvero, come scritto dal direttore dell’Unità, Concita De Gregorio, che riporta una frase della comica Luciana Littizzetto, «egli pratichi iniezioni nel corpo cavernoso che trasformano in una stecca da biliardo…». «Vedo che anche lei è piuttosto affascinato da queste immaginarie iniezioni sul… eh?».