Il Fatto Quotidiano di carta e la 600 Multipla

Il primo numero molto atteso del Fatto Quotidiano (pare andato a ruba in edicola) è sostanzialmente quello che ci sia aspettava. Molta informazione diversa da quello che si trova in altre testate, un chiaro schieramento politico, un forte senso di “gruppo” dei fondatori-giornalisti. Manca una maggiore informazione di politica estera, di solito snobbata da troppi quotidiani italiani, e la cronaca spicciola. Una buona novità è la presenza per lo meno nel primo numero di una buona quantità di pubblicità.

Quello che però balza all’occhio (in  senso negativo) è l’impostazione grafica del giornale. Diciamo con agile perifrasi “vecchio stile”. L’art director Paolo Residori racconta “Il Fatto Quotidiano non dovrebbe assomigliare a nessun altro quotidiano…. Ho provato a risalire all’epoca dei pionieri quando il giornale era venduto dagli strilloni con il foglio sotto il braccio”.

Concettualmente non fa una grinza. Peccato che un normale lettore sia abituato a leggere giornali oramai diversi da quelli “dei pionieri”. Potrebbe essere difficile convincere nuovi adepti a comprare un giornale anche con ottimi contenuti, ma con una grafica (seconda perifrasi) “molto strana”.

E’ come andare in un concessionario e trovare una macchina con una carrozzeria moderna, ma con motore e soluzioni un po’ stagionate, e una automobile come la 600 Multipla, con soluzioni all’avanguardia.

UPDATE: sul “problema estetico” del Fatto Quotidiano sta nascendo qui una dotta e ricca disquisizione

6 commenti su “Il Fatto Quotidiano di carta e la 600 Multipla”

  1. Ciao, sono d'accordo con te, ma non capisco davvero, in quale pagina del quotidiano tu abbia capito che lo stesso abbia "un chiaro schieramento politico". Puoi illuminarmi?

    • scusami: buona parte degli articoli di politica interna hanno un taglio vicino alle posizioni dipetro – grillo …
      non e' un male: ma una una constatazione.

  2. Così a caldo la grafica non è un granchè, con quella scelta di utilizzare font antichi e polverosi, quasi fanè, e l'uso del maiuscolo nel titolo forte. Ci sono già Feltri e Belpietro che fanno i titoloni in maiuscolo. Maiuscolo significa urlare e da Padellaro e Travaglio, sinceramente, non ci si aspettavano urla e berci, ma concetti sussurrati, forti dentro, non nell'aspetto.

  3. Spero di vedere articoli anche contro Di Pietro e Grillo, anche se sono vicino alla loro linea, perchè so che ci sarebbero alcuni fatti anche lì da raccontare.

    Sulla grafica son pienamente d'accordo, provate a dare in mano il giornale a qualcuno: vedrete che fa fatica quasi a indovinare il nome della testata subito, cioè è proprio la scritta "Il fatto quotidiano" che si legge poco.

  4. Anche a me la grafica ha lasciato un po' stupito. Sembra un po' buttata lì. Capisco il discorso del direttore grafico, ma la realizzazione secondo me lascia parecchio a desiderare.
    Detto questo, finora l'iniziativa mi piace e mi sembra interessante… ma il sito internet ancora non si è materializzato, vero?

I commenti sono chiusi.