Contro i capi-bastone di destra e di sinistra

Luciano Borghesan precisa la sua posizione in vista delle elezioni ODG piemontesi (via Lospiffero)

Io ho cercato di stare sempre dalla parte dell’onestà e della coerenza, senza badare a sinistra o a destra. Eppure ogni tanto, mio malgrado, mi trovo “collocato”, “schierato”. Aderire a un partito o a una coalizione è un diritto, non un dovere. E io non ho mai esercitato l’uno e/o l’altro. Temo che sia stato per questo modo di voler fare il giornalista che, spesso, sono rimasto in minoranza e spesso sono stato emarginato, anche sul lavoro.
In Italia il potere vuole l’informazione al guinzaglio, ci sono carezze solo per il cane da salotto.

Nel fondo del “Sottoscala” c’è questa unica verità per quanto è stato scritto su di me: la mia critica verso chi gestisce Ordine e Sindacato per tornaconti personali e di amicizie varie.
Giornalisti professionisti e anche sindacalisti non si nasce, si diventa; e i due “mestieri” si imparano bene se si è andati a scuola da chi li ha svolti bene. Non basta prendere voti – spesso sollecitati al cellulare – ed essere “eletti”.
Le improvvisazioni portano danni alla qualità dell’informazione, danni occupazionali ed economici, e conseguenti, ulteriori fughe di colleghi dagli ordinamenti della nostra categoria.  Ma di questo parleremo nell’assemblea dell’Ordine che si svolge domenica mattina.

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