Il giallo della candidatura di Giulietto Chiesa a sindaco di Torino

Via Giulietto Chiesa

Vengo informato, trovandomi all’estero, che La Stampa di oggi annuncia la mia candidatura a sindaco di Torino. La notizia è destituita di ogni fondamento. Non è la prima volta che il mio nome viene usato, senza il mio permesso, in operazioni di propaganda di parte. Io sono impegnato nella costruzione di un laboratorio politico che non è ne’ di sinistra ne’ di destra, e che si chiama anche per questo “Alternativa”.
Mio obiettivo è unire tutti coloro che sono estranei alla casta politica. E questo stesso fatto dimostra la mia incompatibilità con ogni lista che non mette in discussione il modello di sviluppo basato sulla crescita infinita, e quindi si distanzia dall’obiettivo qualificante di Alternativa: affermare che lo sviluppo infinito è impossibile e che bisogna avviare la società verso un nuovo modo di vivere.

Via Lastampa.it

Oggi pomeriggio, alla Cascina Marchesa di corso Taranto, Chiesa annuncerà la propria candidatura sotto le insegne della lista Comunisti-Sinistra popolare. «Conosce la città, è attento alle dinamiche del mondo del lavoro e all’ambiente», spiega Rizzo. «È quel che ci serve per una sinistra popolare, non quella che si allea con il Pd».

Per la serie «c’è sempre qualcuno più a sinistra». Questa, di sinistra, dice di cercare «un nuovo modello di società», strizza l’occhio alla sterminata galassia post-comunista, ma non ai «fighetti» di Rifondazione e del Pdci, quelli che «cercano un posto in Consiglio comunale, vogliono solo la seggiola». Loro, i «comunisti popolari», no. Niente seggiola, nel solco del più classico degli annunci da campagna elettorale. E via con un altro sempreverde: «Quel che promettiamo sarà realizzato, non come gli altri, che promettono e poi fanno l’opposto».