Siamo tutti criminali, l’informazione libera in internet ancora di più

Silvio B critica la stampa che critica Berlusconi. E’ solo perchè non conosce l’informazione fantasticamente più libera di internet … (via Free Italian Press)

La stampa che critica l’operato del Governo è anti-italiana e criminale” rincara la dose il Premier imbufalito dal fatto che non riesce a chiudere la bocca di tutti o a gestire tutto quello che viene scritto sui giornali o su internet. Capiamo benissimo che vorrebbe tutti allineati e succubi al padrone, insomma vorrebbe tanti Sallusti e Belpietro, tanti Fede e Minzolini, tutti allineati a alle direttive del “Capo” e pronti a sbranare chiunque dissenta. Per fortuna che non è così e che ci sono giornali (pochi) ancora sufficientemente indipendenti da permettersi il lusso (naturalmente criminale) di contestare il “rais di Arcore”.

Siamo orgogliosi, nel nostro piccolo, di appartenere a quella schiera di “criminali” che osa contestare il “Mullah di Arcore”, consapevoli del rischio che ci piombi addosso una fatwa o che qualcuno tenti di tapparci la bocca. Ma come diceva John Milton nel lontano 1644, “la verità è come una fonte che scorre. Se le sue acque non fluiscono in perpetua continuità, imputridiscono in uno stagno melmoso di conformismo e tradizione”. Ecco, noi vogliamo che la verità fluisca perpetua e copiosa verso tutti coloro che non sono in grado di conoscerla. Per questo continueremo imperterriti a denunciare le malefatte di questa classe politica (di ogni colore) che pensa alla politica come a un mezzo per garantirsi privilegi e non come a un’arma da usare per il bene del popolo. Continueremo a lottare contro ogni forma di censura e contro ogni tentativo di “stoppare” la verità. D’altra parte siamo criminali….. o no?

L’immagine di Anna Politkovskaja non è stata scelta a caso. La giornalista russa è stata ammazzata il 7 ottobre 2006, guarda caso il giorno del compleanno del Premier russo, Vladimir Putin, amico intimo di Berlusconi e bersaglio di feroci critiche proprio da parte di Anna Politkovskaja. Putin l’aveva più volte etichettata come “criminale