Nuove ipotesi per il salvataggio dei pubblicisti

Via La Repubblica degli Stagisti

Una norma “salva pubblicisti”, ovvero un periodo ponte di almeno due anni che consenta a quanti hanno già iniziato i 24 mesi di collaborazione retribuita con una testata di concludere il percorso per l’iscrizione all’albo dei giornalisti pubblicisti secondo le vecchie regole. È la soluzione prospettata alla Repubblica degli Stagisti dal presidente dell’Ordine nazionale dei Giornalisti Enzo Iacopino per tutelare il percorso attualmente avviato dagli aspiranti pubblicisti. Che dal prossimo 13 agosto, con l’entrata in vigore dell’obbligo dell’esame di Stato per tutte le professioni regolamentate, si vedrebbero altrimenti costretti a sostenere una prova d’esame analoga a quella prevista oggi per i professionisti. «Penso che sia una norma di generale civiltà non penalizzare quelli che hanno già avviato il percorso», rassicura Iacopino.  «Non mi riferisco a coloro che hanno già concluso e acquisito il titolo, per i quali varranno ovviamente le vecchie regole» precisa, «nè tantomeno a chi il 13 agosto avrà scritto due articoli. Ma a quanti a quella data avranno compiutamente avviato il percorso per diventare pubblicisti. In tutte le norme generali c’è un articolo che tutela alcune posizioni. Prendiamo il caso limite di una persona che finisce i due anni il 13 agosto: cosa facciamo, la cacciamo?». L’introduzione della norma non è ovviamente automatica e sarà oggetto di discussione nel tavolo tecnico istituito presso il ministero della Giustizia dove, nelle prossime settimane, si deciderà il futuro assetto della categoria, nel quadro della più generale riforma degli Ordini professionali imposta dal “decreto salva Italia”, oggi legge 214 del 22 dicembre 2011.