Annunci di morti immanenti cartacee

Via Mimmo Candito

Questa è davvero una domanda rivolta a ciascuno di voi: a coloro che scrivono i loro interventi in questo blog e però anche a coloro che cliccano su un post, leggono quanto c’è scritto, ma poi tacciono.
Voi, li leggete i giornali? Quelli a stampa e quelli su internet? E quanti? E quanto tempo dedicate alla loro lettura? E fate un confronto con le informazioni dei tg?
Uno studio di settore annuncia con qualche drammaticità che l’ultima copia a stampa verrà pubblicata negli Usa nel 2017 (qualche anno fa uno studioso aveva scritto un libro, per dire che l’ultima copia del “New York Times” sarebbe stata stampata nel 2043), e in Italia l’ultima copia uscirà nel 2027.
Prospettive amare, ins0mma. Intanto lo stesso studio segnala che in Italia gli editori hanno perso – dal 2007 al 2010 – quasi un milione di copie, portando la tiratura dei quotidiani a poco più di 4,5 milioni di copie. In effetti, se vi guardata in giro è sempre più raro incontrare qualcuno che se ne stia a leggere un giornale stampato; peggio ancora tra i giovani. E il “Guardian”, uno dei più autorevoli quotidiani inglesi, in forte caduta di copie e di ricavi, sta preparando il proprio passaggio all’on-line, riservando al giornale elettr0nico la pubblicazione delle notizie e abbandonando al quotidiano a stampa gli approfondimenti.

3 commenti su “Annunci di morti immanenti cartacee”

  1. mah. Leggo versioni in pdf su iPad di riviste cartacee USA (e mi va benissimo). Leggo libri di carta e qualche ebook. Giornali e riviste di carta… adesso che ci penso no. Mi ero abbonato a Wired ma ho ancora gli ultimi 6 numeri incellofanati…

  2. Io leggo ancora il cartaceo, ma per… lavoro. E confronto con l'on line e il tg. Tempo difficile da quantificare, poco rispetto a quanto vorrei (ogni tanto mi porto a casa un quotidiano dove c'è una cosa che vorrei aver letto e finisce in un mucchio o nei cassetti) ma credo molto rispetto a quelli che 'guardandomi intorno'. Due appunti (se interessano): a) la morte della carta, se non è quella dell'informazione scritta, non è una tragedia b) facendo i giornali che si fanno di questi tempi, perdere copie e lettori è il minimo

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