Una biblioteca virtuale al Circolo dei Lettori di Torino

Via LaStampa.it

Quale scegliere, come funzionano e quanto costano? Tutte domande alle quali risponderanno Antonio Tombolini, fondatore di Simplicissimus Book Farm e i suoi tecnici nel corso di un evento che inaugurerà il prossimo venerdì 11 giugno alle 18 e che proseguirà per tutto sabato 12.

Cool-er, Cybook, Onyx, Apple iPad, Kindle sono solo alcuni dei reader che esaranno disponibili presso la Sala Amache ed il Salotto Verde del Circolo, dove avrà luogo l’inaugurazione dell’e-book day; un primo momento di incontro per tutti gli appassionati di editoria elettronica. Da quel momento in poi una delle sale del Circolo, interamente dedicata all’E-book, diventerà una biblioteca virtuale temporanea unica nel suo genere, dove poter consultare centinaia di pubblicazioni, attraverso l’ausilio di questo nuovo strumento tecnologico. I modelli esposti infatti, grazie alla collaborazione di Simplicissimus Book Farm, rimarranno a disposizione dei frequentatori del Circolo per un periodo variabile dai due ai quattro mesi.

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Steve Jobs e la stampa di serie A,B,C …

Via Pino Bruno

Sostiene Steve Jobs, amministratore delegato di Apple: “Non voglio che ci trasformiamo in una nazione di blogger”. E aggiunge: “Una delle mie convinzioni più profonde è che la democrazia dipenda da una stampa libera e forte”. Ergo, si devono: ” aiutare quelle organizzazioni che stanno cercando nuovi modi di diffondere le notizie, pagandole, in modo che possano mantenere intatta la loro organizzazione”. Insomma, Jobs come Murdoch e De Benedetti.

Fin qui quasi nulla di nuovo. Agli editori piace fare distinzioni tra giornalismo di serie A (grandi giornali) e di serie B (blogger o siti di informazione e controinformazione). Come non condividere l’appello alla democrazia che dipende da una stampa libera e forte? Certo Jobs non conosce bene gli editori italiani e quanto pagano i loro collaboratori. E’ ovvio che i lettori sono disposti a pagare, purché si tratti di informazione di qualità e di inchiesta, originale, non velinara.

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I contenuti a pagamento e i contenuti gratuiti a braccetto

Via kippreport.com Can paywalls work? They are going in the opposite way to the natural traffic, the natural flow of digital, which is all about mutualization, about increasing scale, about building communities. We don’t think the paying-for-content mechanics work for us. That’s not to say it won’t work for Murdoch. He’s got a bigger spread … Leggi tutto

Professionisti e pubblicisti una piccola analisi dei numeri

L’Ordine dei Giornalisti è un caso più unico che raro di ordine professionale con due componenti (pubblicisti e professionisiti) e che sembrano omogogenee, ma che a maggior ragione ad oggi in cui il settore appare in crisi, sono realtà diverse e spesso dissonanti. I professionisti sono pragmaticamente quelli che hanno un contratto di dipendenza e … Leggi tutto

Il 18 alle 18 alla Subalpina

Nel sindacato dei giornalisti piemontese è nato un gruppo free lance. Per conoscere e  difendere questi sconosciuti, sempre più numerosi il 18 giugno alle 18  nella sede della Stampa Subalpina, si terranno una serie di  iniziative Nella prima parte, si presentano due avvenimenti a tema ambientale. Il primo avvenimento dal 23 al 25 settembre si … Leggi tutto

Ipotesi per uscire dalla panna montata

Via LoSpiffero

Urne amare per le penne subalpine. L’esito delle urne per il rinnovo dell’Ordine piemontese dei giornalisti è inequivocabile: esce sonoramente sconfitta la presidenza uscente di Sergio Miravalle e, per la prima volta dagli anni Settanta, la componente progressista perde la maggioranza. La partita si è chiusa al ballottaggio, necessario perché tra i professionisti nessun candidato ha superato il quorum al primo turno: 4 eletti per la corrente “Insieme per l’Ordine” (oltre a Miravalle Silvia Rosa-Brusin della Rai, Alberto Sinigaglia della Stampa e Marina Verna), 2 ai ribelli di matrice cattolica “Uniti per l’Ordine” (Paolo Girola della Rai ed Emmanuela Banfo dell’Ansa), 3 all’area dei “Giornalisti indipendenti” tutti pubblicisti (Ezio Ercole, Marisa Bianco e Renzo Ozzano).

Un risultato che, almeno sulla carta, consegna l’Ordine all’ingovernabilità. Al punto che più d’un collega stamattina evocava la celebre definizione scalfariana sui poteri “forti” per descrivere lo stallo: giornalisti di panna montata. Il riferimento è alla perdita della leadership nella categoria da parte del fronte progressista: «Hanno pagato l’arroganza e il settarismo con i quali hanno governato sindacato e Ordine», sostiene un autorevole dirigente «nonché l’opacità con la quale hanno gestito i processi di ristrutturazione alla Stampa e a Tuttosport».

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I risultati del ballottaggio per le elezioni dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte

Il sito dell’ODG del Piemonte rende disponibili i risultati del ballottaggio delle votazioni per le Elezioni dell’Ordine dei giornalisti. Domenica 30 maggio, nelle sedi di Torino(corso Stati Uniti 27), Novara (Largo Costituente 5) e Cuneo (via Avogadro 32), si è svolto il turno di ballottaggio che ha coinvolto i giornalisti professionisti per l’elezione di sei … Leggi tutto

Il giornalismo senza scrivere, ma con i dati

Mario Tedeschini racconta dove deve andare il giornalismo

In giro, anche tra i giovani, continua a girare l’idea che la “scrittura” (intesa nel senso tradizionale della parola sulla pagina) sia la caratteristica essenziale del giornalismo. “Mi piace scrivere [variante: ‘Scrivo bene..’] vorrei fare il giornalista”, è una frase che continuo a sentire ripetere in maniera tanto automatica quanto priva di senso. Lo scrivere è certo parte importante del giornalismo – e tanto più se intendiamo in senso ampio il verbo “scrivere” – ma non è la parte distintiva di questo mestiere. In ogni dato momento, fatto cento i giornalisti che effettivamente stanno lavorando, quelli che in quel momento stanno scrivendo un articolo sono una piccola minoranza. Chi ama scrivere, chi “scrive bene” e solo per quello pensa di  voler fare il giornalista è meglio che guardi da un’altra parte: l’autore di fiction, il copy in un’agenzia pubblicitaria ecc. ecc. Quello che il giornalista “fa” è selezionare e organizzare l’informazione.

Nel mondo analogico la funzione di selezione e organizzazione dell’informazione non veniva e non viene alla luce tranne che al suo stadio finale: il testo degli articoli, l’impaginato del giornale o il sommario del tg. Nel mondo digitale è possibile fare di più: portare “in vista” una gran parte di questo processo, sia per aumentare la quantita e la rilevanza delle informazioni per il singolo utente/lettore, sia per aumentare la credibilità del proprio prodotto.

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