Dipende da quello che si dice

Il bloggante ha sentito via radio in automobile l’intervento di Antonio di Pietro sul governo Berlusconi durante il dibattito sulla fiducia. Di Pietro ha usato parole forti e fuori dal coro del PD che vuole avere un rapporto dialettico e costruttivo con Berlusconi.

Berlusconi sta cambiando pelle:  il nuovo Berlusconi – Re Sole sovrano magnanimo sembra voglia passare alla storia come salvatore della patria, come uomo che ha plasmato e riformato lo Stato Italiano. Magnanimo, disponibile, gentile, ecumenico. L’atteggiamento è “leggermente facilitato” dal fatto che Silvio Primo  oggi ha il potere di fare abbastanza ciò che vuole per riformare a suo piacimento lo stato.

Di Pietro ha però detto cose non piacevoli al sovrano regnante, ma vere. Relative ai passati giudiziari di Berlusconi e ai soliti temi dimenticati scientificamente dai programmi (conflitto d’interessi e simili).

Di Pietro ha chiesto l’intervento di Fini per poter parlare nonostante il disturbo dei rivali politici che non gli permettevano di esprimersi. Fini ha sentenziato: ”Lasciatelo parlare”, ma non ha ottenuto grandi risultati. A questo punto Di Pietro si è nuovamente rivolto a Fini che ha risposto in maniera inquietante “Onorevole Di Pietro lei sa che e’ abbastanza naturale che ci siano interruzioni, dipende da quello che si dice”.

”Ha ragione signor presidente, dipende da quello che si dice perché non bisogna disturbare il manovratore…”.

Addirittura Casini ha dovuto dare “ripetizioni” a Fini: “Dissento da ciò che ha detto Di Pietro, ma le ricordo che i parlamentari non possono essere sindacati nelle loro opinioni. Anche perché sarebbe un precedente pericoloso”.

Le riforma sono iniziate: è già stato introdotto il reato di lesa maestà

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