Addio Palm: la fine di un era

Dopo vari ripensamenti il bloggante ha deciso: va definitivamente in pensione il mitico Palm Tx che per quasi due anni lo aveva accompagnato.

A sostiturlo un palmare costruito …  da Apple … si chiama Ipod Touch, che dopo un periodo di test ha dimostrato di essere decisamente più utile, e non solo più “smart” del vecchio Palm.

E’ la fine di una era: non ricordo neppure quanti PDA con Palmos sono passati per queste mani, quante parole o numeri scritti con Graffiti, quanti dati immagazzinati. Palm è anche stato l’oggetto di un libro mai uscito che era arrivato a metà, ma che poi per i troppi impegni non è mai andato in libreria.

Palm ha aperto una strada, ma poi da troppo tempo non ha saputo seguirla con la stessa intelligenza.

La piattaforma Palm è stata per lungo tempo la piattaforma innovativa per eccellenza nel settore dell’informatica nel palmo della mano. Poi si è arenata pietosamente. E sono arrivate Symbian e Microsoft. Ed ora da un annetto anche Apple che sembra sembre più orientata al mobile con il mondo di Iphone e fratelli.

Qualche anno fa si era detto che Apple voleva Palm: forse l’avrebbe salvata. Ora Palm riesce a fare il bilancio grazie ai Treo, mentre nel settore dei palmari “puri” c’è davvero poca innovazione.

Jeff Hawkins resta uno dei veri geni dell’informatica moderna, ma ora è troppo impegnato a studiare le neuroscienze per potere spremere energie per ridare luce all’azienda che ha fondato

UPDATE: l’ipod touch è stato rinominato in memoriam PALMIPOD

Un altro motivo per lasciare Palm è che l’azienda non sviluppa nulla praticamente nulla per gli utenti Macos. Nokia ha filosofia simile, ma i suoi prodotti corrono dietro l’innovazione, Palm … poco