Via le email private dai dipendenti del Comune di Torino

Emanuela Minucci su Lastampa.it

Cara zia, qui a Torino nevica. E lì da voi? Per Natale abbiamo deciso: si pranza tutti da me». Una e-mail come tante, pescata nel milione di messaggi augural-digitali che si intrecciano in questi giorni nel web. Vengono inviati da casa, dagli uffici, dai pc portatili. Ma una cosa è certa: non partiranno più dai computer del Comune di Torino. A vietare agli oltre 12 mila dipendenti della civica amministrazione l’uso personale della posta elettronica è il nuovo regolamento interno, lo stesso che circa un mese fa fece il giro d’Italia perché forniva l’ora d’aria telematica ai dipendenti (Facebook libero, ma soltanto durante la pausa pranzo).


Ora, quello stesso regolamento, che è in attesa di essere firmato dal direttore generale Cesare Vaciago (intimo amico del ministro anti-fannulloni Brunetta) si è arricchito di un veto che farà discutere ancor più dell’elenco dei siti Internet ritenuti off-limits. «E’ una decisione nata un po’ per limitare la perdita di tempo in ufficio e un po’ per salvaguardare i nostri computer da eventuali virus», ha spiegato ieri l’assessore alle Risorse Umane Beppe Borgogno. Una decisione destinata a far discutere, un po’ come quando il Comune di Torino chiese ai dipendenti di comporre un codice numerico prima di fare una telefonata privata dalla scrivania dell’ufficio.

Anche perché ogni qualvolta qualcuno tenta di mettere restrizioni sulla posta elettronica (nel 2001 anche Confindustria stese un regolamento analogo) c’è sempre chi si appella alla privacy. E il garante della medesima, Franco Pizzetti, non è mai stato molto tenero con iniziative di questo genere. Ma tant’è. Adesso i tempi in ufficio si sono brunettizzati. E Torino non perde l’occasione per mettersi avanti con il lavoro. Prima il blocco di Facebook e di Dagospia (se non all’ora del panino). Ora anche quello delle mail private. «Vorrà dire che le manderò fra le 13 e le 14,30 – scherzava ieri un dipendente del settore Contratti e Appalti – anche perchè alzi la mano chi non ha mai mandato dal computer del lavoro una mail scherzosa o anche solo un invito a cena…». E il suo collega, dandogli di gomito: «Ma poi, come faranno a beccarci?».

1 commento su “Via le email private dai dipendenti del Comune di Torino”

  1. Ciao, non hai ancora un commento, infatti ho visto il sito per caso.
    Comunque via i fannulloni dalla P.A..poi io stesso incontro dipendenti pubblici che usano tuttogratis,,alfemminile, nirvam,ecc, io sono pensionato (senza pensione) ex piccolo imprenditore.
    Ciao
    pier

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