Perchè Beppe Grillo può dare una scossa al Pd

Via Irene Spagnuolo

Grillo è un personaggio discusso e discutibile per alcuni, indiscusso e indiscutibile per altri. Ed è questo, piaccia o dispiaccia, che conferma il suo carisma. Si è scatenata la bufera ai vertici del PD e tra i grillini, infatti. Chi liquida la faccenda come una boutade, chi alza scudi, chi esorta, chi si indigna: tutti in movimento, pro o contro, sconsolati, preoccupati, entusiasti, disgustati. Perché lui, Beppe Grillo, non è un topolino. Non è uno dei tanti papabili della vecchia logica. E’ un motore su di giri.

Urge una Sinistra, o un Centro Sinistra che dir si voglia, che esprima una possibile alternativa e non l’antiberlusconismo e basta. E quello che sconvolge è che un leader non sia nato spontaneamente in questi anni, dalla base. Insomma un leader per acclamazione popolare. Come se, appunto, la Sinistra avesse perso il contatto con il territorio e con la realtà. Come se fosse ripiegata su se stessa, alla disperata ricerca di perpetuarsi fuori dalle evoluzioni sociali, economiche, culturali con qualche sprovveduta alleanza e un mare di confusione e tensione. Non basta proclamarsi un Valore, occorre esserlo, nei fatti. E per questo servono concetti, programmi e parole che abbiano appeal concreto, tangibile. Il leader naturale sarebbe stato quello che rappresentava un percorso: dalla crisi alla rinascita.

Macché. Il partito sceglie gli uomini di apparato. E il dibattito interno è tra chi è meno radicato nella struttura arrugginita, tra chi ha un’immagine più moderna e chi ha meno legami con intralci vari. Poca roba, insomma. Questo insomma è un altro punto.

Io non disprezzo alcuno. Ma neanche acclamo. Mi tengo a distanza di sicurezza dalla politica: un po’ per disgusto, un po’ per incomprensione ecco. Però è evidente che il cammino non c’è stato. A noi manca una Rivoluzione civile, non mi stancherò di ripeterlo. E aspettiamo forse cali sempre dall’alto l’uomo giusto al posto e al tempo giusto. Tanto che cerchiamo un altro Berlusconi. Un Berlusconi di Sinistra. Oppure riscaldiamo la minestra e cerchiamo di farla apparire buona e fresca. Che barba, che noia! E che tristezza.

Beppe Grillo in campo rischia assai. Insomma se non raccoglie un plebiscito si brucia per i secoli a venire. Ma magari è questo che vuole, chissà. Scombinare i piani, smuovere le acque, dare la sveglia, scuotere l’aria. Lui non ha mai accarezzato con dolcezza il PD e lancia dal blog infatti l’idea di colmare un vuoto. D’altra parte le voci fuori dal coro non hanno peso. O sei dentro i meccanismi o resti una voce nel deserto. Si sarà turato il naso. O dovranno turarsi il naso per accoglierlo. Vedete voi. E questo è un altro punto.

Il popolo di Sinistra dov’è? Aspetta di conoscere i candidati alla segreteria del PD per valutare chi preferire o è in fermento? Ho un po’ paura. Temo che la sera sprofondi in poltrona e sbadigli sconsolato davanti all’ennesimo scontro tra sindacalisti, professionisti della politica ovvero gente che non ha mai lavorato, divoratori di ostie (con tutto il rispetto per le ostie, a far male è l’abuso ipocrita) e piccole stelle improvvisate.

Alla fine se è rassegnato ad essere rappresentato da qualcosa di diverso dalla propria voce può darsi che un Grillo per la testa saltelli. Dopo aver deposto falce e martello, effettivamente datati, è a caccia di nuovi simboli. Finalmente aderenti all’oggi. La rete, la parola diffusa, il movimento potrebbero essere una pista interessante…

2 commenti su “Perchè Beppe Grillo può dare una scossa al Pd”

  1. Forza Beppe! La sua non sarà una rivoluzione politica nel senso che questa immagino debba essere apartitica, ma con lui.. alla faccia di scegliere il meno peggio!! :-)

    Peccato non possa candidarsi perchè si è iscritto dopo il 26 giugno (art. 9 statuto Pd).

I commenti sono chiusi.