L’umiltà e l’intelligenza di dire No

La scelta di Michael Schumacher di non riprendere a correre in Formula 1 per sostituire Felipe Massa dimostra l’intelligenza del personaggio che ha scelto di non rischiare inutilmente. Ritornare sarebbe stato per lui una fonte di gloria e denaro. Desistere è una scelta da uomini veri. La sapessero fare molti della gerontocrazia politico-economica italiana non sarebbe male.

1 commento su “L’umiltà e l’intelligenza di dire No”

  1. La F1 è uno sport bellissimo (meno della MotoGP, ma bellissimo). Dopo l’ultimo di una lunga serie di incidenti più o meno mortali bisognava dare un segnale fortissimo al Circus.
    Un segnale che ricordasse a tutti quanti che è inumano (e, soprattutto, non da cristiani credenti) rischiare la vita per uno sport.
    Questo segnale poteva arrivare solo da un vero leader qual è Michael Schumacher … e non è arrivato. Il Campione avrebbe dovuto rinunciare in partenza dando un segnale forte riguardo la pericolosità di questo sport. A gran voce, infatti, i piloti chiedono delle paratìe di protezione laterali … ma le loro lamentele sono inascoltate in quanto farebbero perdere prezionsi Km/h.
    Michael Schumacher avrebbe dovuto dirlo prima e non ha fatto.

    Bene ha fatto, invece, a rinunciare a correre per un problema alla schiena (o al collo). Forse si è salvato la vita da solo!

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