Il Cubo Vision di Telecom sarà una killer application ?

Telecom Italia ha presentato ieri a Milano il nuovo Cubovision. Un’idea intelligente che vuole avvicinare alla rete quelli che la rete non conoscono e quindi non utilizzano, passando attraverso il vecchio media Tv,  e gli smanettoni o i tecnofili che cercano un nuovo giocattolone per placare la loro fame di nuovi media digitali.

Il Cubo è concettualmente un set top box multifunzione con definizione HD. Bernabè lo definisce con una tassonomia americana una Over the top TV. Cubo è pieno di connessioni e di funzioni. Ha ethernet, wifi e Bluetooth per andare a prendere in rete e altrove tutti i media che servono. Ha porte USB e SD per collegarsi a chiavette dati, hard disk esterni o schede contenenti immagini o video. Ha connessioni video compositi e HDMI per attaccarsi alle televisioni casalinghe o a aziendali.

E’ contemporaneamente video on demand per materiale acquistabile in rete, webtv per youtube e la7 per ora, personal media assistant per utilizzare i propri video, audio e immagini. Ha anche un decoder per il digitale terrestre, per  tutti gli italiani che dovranno volenti o nolenti fare lo switchoff dal segnale analogico. Gestisce anche dei widget che possono interrogare dati da siti internet. Ad oggi non ha un browser per navigare in libertà in rete.

Un vantaggio non banale sono le dimensioni contenute di Cubo che permette un trasporto facilissimo in giro per la casa e oltre. Molto interessante il futuro Application Store in stile Apple per trovare applicazioni ad hoc gratis e a pagamento. Il prodotto ha un costo ragionevole di 199 euro e può essere utilizzato non solo da clienti Telecom Italia. I contenuti potranno essere acquistati con carta di credito o con l’addebito in bolletta Telecom che ovviamente non funzionerà per i non clienti TI.

Un’altra bella notizia è che pare sviluppato in Italia su una piattaforma linux modificata. Sarebbe stato bello avere da Luca Tomassini, leader del team di Cubo,  qualche dato maggiore sulla storia del Cubo, su come è stato pensato e progettato. A pensarla bene ricorda un Xbox o una playstation modificate ad esempio XBMC con ovviamente funzioni hardware potenziate ed estese. Telecom vuole che da un lato gli smanettoni esplorino i potenziali utilizzi del Cubo per proporre soluzioni semplici ma potenti per il grande pubblico. Bernabè ha parlato espicitamente di un progetto crowdsourcing.

Mentre i partecipanti alla persentazione si lanciavano sull rinfresco abbiamo giocato insieme al mitico Salvatore con il giocattolone digitale per capirne le funzioni. Ha ancora qualche difetto di gioventù, ma sembra davvero promettere bene. Abbiamo un po’ bisiticciato con il telecomando del Cubo, ma potrebbe dipendere più dall’abitudine all’uso massivo del mouse che da problemi del controllo remoto. Il telecomando è fondamentale per convincere all’uso del device da parte dei digital migranti piuttosto che dei nativi digitali.

Aspettiamo di metterci su le mani per un uso prolungato e continuo per capirne meglio le potenzialità e gli utilizzi persenti e futuri. Una prospettiva affascinante potrebbe nascere se Telecom Italia gradualmente rilasciasse il codice del Cubo alla comunità open source per lasciare una porta aperta per lo sviluppo di utilizzi creativi o innovativi. Telecom sostiene di voler produrre nel 2010 4-500 mila esemplari di Cubo.