L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro, precario (e sottopagato)

Via Francesca Ferrara

Un blog, Il lavoro nobilita il portafoglio, fonte degli annunci di lavoro con remunerazioni non a norma e cinque fogli, che denunciano, regione per regione, la condizione economica in cui versa lo status del collaboratore.

“Vergogna” e “ResponsaBilità” sono le due parole, in nome della Libertà di Stampa e della Dignità professionale, emerse stamane al tavolo di confronto a cui hanno partecipato il Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni e l’On. Antonio Borghesi dell’IdV.

Quattro le proposte contenute nelle conclusioni del quaderno redatto a cura del Consiglio Nazionale dell’Odg:

1. Gli Ordini regionali devono applicare le stesse regole per l’accesso e devono accogliere i nuovi colleghi con un “vademecum” che spieghi loro questo “mestiere”;
2. Istituire una specie di “foglio rosa” da consegnare a tutti coloro che cominciano una collaborazione, per qualsiasi testata. In questo modo l’Ordine regionale conoscerà in tempo reale la situazione dei collaboratori che – entro due anni – si iscriveranno e andranno a rimpinguare le fila dei precari; contestualmente gli editori saranno tenuti sotto controllo e saranno invogliati a chiedere collaborazioni a giornalisti già iscritti e disoccupati;
3. Introdurre l’accertamento “ISEE” per ottenere benefici economici e lo status di giornalista “precario”;

4. Istituire una borsa di studio per i precari, intitolata a Paolo Antonilli  Giornalista de Il Centro, morto a causa di un infarto, il 7 febbraio 2007, all’età di 53 anni, dopo una vita da precario

“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro” cita l’Art. 1 della nostra Costituzione. Oggi, visti i tempi di magra, potremmo dire: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro, precario (e sottopagato)”.

Qui i video della presentazione della ricerca