Cercasi riconversione industriale in Italia

Loretta Napoleoni su Metro

La delocalizzazione continua ad infliggere colpi durissimi ai lavoratori che siano insegnanti di liceo o operai metalmeccanici poco importa. Per i primi di è de facto istituzionalizzato il precariato, 1200 euro al mese e nessuna garanzia, chi rimane incinta la maternità se la deve pagare da sola. Adesso parte l’attacco ai secondi, ai quali si chiede di firmare un contratto che abroghi lo statuto dei lavoratori: niente più diritto di sciopero, nè assistenza malattia e turni massacranti ad una catena di montaggio che oggi è molto più veloce di vent’anni fa.

Chi vuole salvare l’impiego deve accettare, se non mangia questa minestra salta dalla finestra. Domandiamoci perchè un’azienda occidentale per sopravvivere prende in prestito dai cinesi regole ingiuste che anche in Cina stanno ormai scomparendo. Le domande della Fiat e le proposte del governo, infatti, nascono dalla debolezza dell’impresa e di chi ci governa: in vent’anni in cui il costo del capitale e quello del lavoro hanno conosciuto solo una direzione, verso il basso, sono entrambi stati incapaci di avviare una riconversione industriale. Perchè la Fiat ha perso il treno della macchina ibrida ? Perchè era più facile rimpinguare i profitti delocalizzando il lavoro ad est o attingendo ai forzieri dello Stato. Adesso questa pacchia è finita. Invece di abrogare lo statuto dei lavoratori si faccia la tanto attesa riconversione industriale